La quota dei giovani under34 fermi alla terza media torna a salire: a certificare l’ennesimo ritardo italiano in materia di istruzione è stata Eurostat con due dati: mentre in “tutta Europa gli appartenenti alla fascia d’età 25-34 anni che al massimo hanno completato la secondaria di I grado sono scesi dal 16,6 al 16,5% da noi sono tornati a salire. Tant’è dal 25,6% di fine 2015 siamo passati al 26,1% del 2016. Una performance che ci lascia ancora al quintultimo posto della graduatoria davanti a Portogallo, Malta,Spagna e Turchia. Ma che fa notizia soprattutto perché segna un’inversione di tendenza lunga più di 15 anni”.
Lo fa rilevare Il Sole 24 Ore che aggiunge: “Sempre secondoEurostat penultimi eravamo, dopo la Romania, e penultimi siamo rimasti. Con un poco lusinghiero 25,6% di 25-34enni in possesso del titolo terziario che diventa addirittura più basso (19,5%) se limitato alla sola popolazione maschile. È solo grazie alle ragazze e al loro 31,7% di laureate che, impossibilitati a quanto pare a risalire la china, abbiamo almeno allontanato lo spettro dell’ultima piazza in Europa.
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Un duplice fattore di debolezza strutturale che – unito alla disoccupazione giovanile risalita di recente al 35,5%, ai circa due milioni di Neet e al 13,8% di abbandoni scolastici – dovrebbe essere tenuto in debito conto dalla politica nel suo insieme.
Senza dimenticare la proposta della ministra Valeria Fedeli di innalzare l’obbligo scolastico a 18 anni. Altrimenti difficilmente potrà venire giù la parete di cristallo che in Italia separa il mondo del lavoro da quello dell’istruzione”.
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