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Aumentano gli studenti cinesi negli atenei italiani

E’ interessante notare il fatto che ormai non si punta lo sguardo più solo alla quantità, ma soprattutto alla qualità, ossia alla preparazione pregressa degli studenti cinesi.
Questi vengono addirittura scelti dai nostri Atenei i quali inviano in Cina, molto anzitempo, insegnanti esperti in selezione per esaminare gli studenti che hanno fatto domanda di studiare in Italia.
Le prime Università italiane ad adottare questo modello di selezione sono stati i politecnici di Milano e di Torino i quali assegnano pure le borse di studio.
Torino ha assegnato le borse di studio per lo più a studenti per la frequenza di corsi di laurea in informatica, in nano tecnologie, in ingegneria dell’autoveicolo, in comunicazioni ottiche e tecnologie wireless. Il politecnico di Milano, invece, ha scelto studenti per i corsi di laurea in ingegneria ed in inglese, architettura e design.
Oltre agli studenti selezionati con borse di studio, ne sono stati selezionati altri senza borsa.
Anche l’Università di Ferrara ha scelto di persona i dieci studenti da iscrivere al master di neuro-fisiologia clinica. Camerino ha scelto studenti in tecnologie farmaceutiche.
Altri studenti sono stati selezionati dall’Istituto Italiano di Cultura di Pechino e dagli uffici consolari di Canton e di Shanghai.
Di questi trenta studenti cinesi sono partiti per la Calabria dove studieranno farmacia mentre quindici sono stati accolti a Bologna dal Collegio di Cina.
Moltissimi sono gli studenti che frequentano le università italiane senza borse di studio. Come si vede molto alta è la richiesta degli studenti cinesi per frequentare le università italiane. Ad attirarli è soprattutto il nostro patrimonio culturale e creativo come dimostra il fatto che molti di loro si iscrivono a corsi di conservatorio o a cresi per apprendere mestieri legati all’artigianato.
Guardando al fenomeno in maniera più estesa, si osserva c’è in tutto il mondo un movimento di studenti che frequenta l’università fuori dalle proprie mura e che gli studenti statunitensi e  australiani sono quelli che subiscono di più il fascino dei sistemi scolastici europei.
Sono due milioni gli studenti che oggi studiano in astenei fuori dei Paesi d’origine. Gli esperti prevedono un fenomeno in forte crescita: nel 2025 saranno addirittura sette milioni e mezzo.
Il fatto è che la maggior parte degli studenti stranieri che sogna di studiare in Europa si scontra poi con la realtà tanto che il 25% cambia poi destinazione. Hanno più probabilità di realizzare il loro sogno solo quella percentuale che studia in Germania, in Francia, in Olanda e in Australia.
Tra gli Stati europei, secondo gli ultimi dati dell’Ocse, l’Italia è all’ultimo posto tra quelli che ospita studenti stranieri, sotto il 2%, di fronte, ad esempio, all’11% del Regno Unito.
Giuseppe Guzzo

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