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Aumentano i bocciati alle superiori: al 6% non è bastato studiare d’estate

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Il sistema dei debiti formativi ha innalzato il numero complessivo degli studenti bocciati alle superiori: a comunicarlo è stato il 13 settembre, a soli due giorni dalla riapertura delle scuole per la maggior parte delle regioni, il Ministero dell’istruzione, università e ricerca. A non essere ammesso all’anno successivo è stato il 6 per cento di coloro a cui era stato ‘congelato’ il giudizio a giugno: dei circa 570 mila studenti cui è stata data la possibilità di colmare le lacune durante l’estate quasi 35 mila sono stati così fermati portando così il numero totale di bocciati dal 14,2 al 16,2 per cento.
Il risultato era comunque prevedibile, poiché a giugno il numero dei bocciati era stato appena al di sotto di quello dell’anno prima. Visto che difficilmente tutti i “rimandati” avrebbero superato la verifica finale (anzi dopo i primi rilevamenti ci si aspettava addirittura un numero di non ammessi vicino al 10 per cento), la soglia del 16 per cento complessivo era praticamente scontata. Una soglia, comunque, decisamente deludente perchè sembra vanificare (almeno nel breve termine) le intenzioni dell’ideatore del sistema dei debiti formativi, l’ex Ministro dell’istruzione Giuseppe Fioroni, che aveva commentato con entusiasmo la sensibile riduzione del numero di studenti con debiti formativi: al termine dell’a.s. 2007-08 si era infatti passati dal 40% dell’anno precedente a poco più il 25 per cento. “Una differenza spaventosa – aveva detto Fioroni – evidentemente la risposta alla correzione di rotta c’è stata: significa che i ragazzi hanno studiato di più già nel secondo quadrimestre. Si sono rimboccati le maniche e questo va nella direzione giusta, era il risultato che mi ero prefisso”.
Il dato aveva evidentemente ingannato anche il Ministro in carica, Mariastella Gelmini, ed il suo pool di esperti vista la repentinità con cui hanno confermato formula dei debiti anche per il 2009: una promozione del metodo però non assoluta, poiché dall’attuale gestione è partito anche l’obbligo per le scuole di organizzare verifiche e scrutini finali tra il 1 e il 9 settembre prossimi (anche alla luce del fatto che quest’anno l’82% degli istituti superiori ha preferito completare le verifiche degli studenti con giudizio sospeso tra la fine di agosto e i primi giorni di settembre).
Dopo però gli esiti finali ed avendo ancora un po’ di tempo a disposizione (l’anno scolastico è appena agli inizi) non si esclude a questo punto qualche altro cambiamento (stavolta più sostanzioso) in itinere. Ma non è detto che l’aumento di bocciati possa anche essere bene accolto dal Ministro Gelmini, fervido sostenitore di una scuola incentrata sul merito e sulla selezione.
I dati analitici riguardanti i ragazzi che più “zoppicano” alle superiori sono così passati in secondo piano. E’ interessante però sapere che “continuano ad avere maggiori difficoltà i ragazzi delle prime classi: quest’anno – ha spiegato il Miur – i bocciati al primo anno di scuola superiore sono stati il 21,8%, mentre l’anno scorso risultarono non ammessi in seconda il 18,7% degli alunni”.
Per quanto riguarda la tipologia di corsi “quelli che hanno incontrato maggiori difficoltà a superare le prove di verifica dopo i corsi di recupero estivi sono stati i ragazzi degli istituti professionali e quelli dell’istruzione artistica di cui rispettivamente il 7,6% e il 6,7% non è stato ammesso alla classe successiva dopo la verifica finale. Per gli studenti dei licei la quota dei non ammessi a frequentare la classe successiva dopo la verifica di fine agosto è invece inferiore alla media (circa il 5%)”.
Gli studenti sono stati tra i primi a commentare i rsiultati finali dei debiti. E sono piovute critiche: secondo quelli dell’Uds, vicini alla sinistra giovanile, l’incremento di bocciati dimostra “’l’impossibilità da parte delle scuole, per mancanze di fondi, di assicurare i corsi di recupero e piano personalizzati di studio”. Per l’Unione degli studenti i debiti sarebbero un vero “fallimento”.
“In sostanza – sostiene il coordinatore nazionale Roberto Iovino – questo nuovo sistema non induce gli studenti a ‘studiare di più e meglio’ come propagandato dalla Gelmini ma crea solo nuove barriere che non hanno nulla a che vedere con il merito. Per questo chiediamo con forza di ridiscutere nel merito il sistema di debiti/crediti che a più di 15 anni dalla propria istituzione mostra limiti, incongruenze e contraddizioni”.
Per protestare contro questo provvedimento, ma anche altri approvati negli ultimi mesi, come il voto di condotta, lunedì 15 settembre una rappresentanza dell’Unione degli Studenti sarà presente davanti al ministero dell’Istruzione “per una conferenza stampa – annunciano dall’Uds – accompagnata ad un’azione dimostrativa contro la desolante distruzione della scuola pubblica e la negazione dei nostri diritti”.