Le polemiche sul decreto legge approvato nella serata del 5 gennaio non si sono ancora spente (anzi sono appena all’inizio) e nelle scuole sta arrivando una nuova “grana”.
E’ di poche ore fa, infatti, una circolare ministeriale con cui si comunica alle scuole che d’ora in poi ogni settimana si dovranno raccogliere i dati relativi alla diffusione del contagio.
I dati dovranno essere inseriti nella piattaforma del SIDI dalle ore 7 di ogni venerdì fino alle ore 14 del martedì. E fin qui la cosa appare comprensibile, ma la circolare, per la verità, prevede anche uno specifico monitoraggio su quando accaduto nelle scuole dal 23 dicembre ad oggi.
La rilevazione era stata avviata già con l’inizio dell’anno scolastico con lo scopo – spiega il Ministero – di “acquisire informazioni puntuali sull’andamento dei contagi in ambito scolastico e sulle eventuali misure di
quarantena che si rendano necessarie, secondo i parametri stabiliti dal Governo e dalle autorità sanitarie”.
Ma non sarà facile effettuare il monitoraggio richiesto dal Ministero per il periodo da 23 dicembre ad oggi.
“Visto che non tutte le famiglie hanno comunicato alle scuole eventuali casi positivi o in quarantena e visto che l’Asp non trasmette alcuna comunicazione informativa, come faremo a mettere i dati?” osserva Rosolino Cicero, presidente dell’Associazione nazionale dei collaboratori dei dirigenti scolastici e molto attivo nella sua scuola proprio sulla gestione dell’emergenza covid.
E spiega: “Fino al 22 dicembre era più semplice perché avevamo il quadro epidemiologico delle nostre scuole, adesso è tutto più complicato se non quasi impossibile. Ecco la ragione per fare un graduale ma tempestivo screening di massa per il rientro in presenza e in sicurezza. In caso contrario, si riparte nell’assoluta incertezza della diffusione del covid nelle nostre scuole!”
“Questa richiesta – conclude Cicero – è la dimostrazione che al Ministero non hanno dati reali e dunque riceveranno numeri al ribasso!”
Intanto, da più parti – tramite i social e attraverso contatti personali – arrivano le prime segnalazioni di dirigenti che dicono che alla richiesta del Ministero risulta impossibile rispondere.
“Non abbiamo dati – ci dice qualche dirigente – per quanto mi riguarda il modulo del monitoraggio rimarrà vuoto”.
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