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Aumenteranno le risorse per la scuola? Forse sì, ma …

In materia di risorse per la scuola i segnali che arrivano sono contrastanti.
Per capire meglio cosa succederà bisogna aspettare forse ancora qualche settimana.
Per esempio, intervenendo nella giornata del 10 giugno all’incontro organizzato dai Ds a Roma sull’attuazione del programma dell’Unione per la scuola, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni ha dichiarato: “sto lavorando per far sì che nel Documento di programmazione economica e finanziaria non ci siano tagli alla scuola e perchè alla scuola non sia tolto più nulla”.
“Visto il disastroso buco di bilancio che abbiamo trovato – ha aggiunto il Ministro – ritengo che l’impegno del Governo e della maggioranza debba partire da un dato di fatto: non si può più togliere una lira al mondo dell’istruzione. Questo vuol dire che si apre una prospettiva solo di incrementi”.
E poi una frase sibillina, quasi a significare che ci si potrebbe accontentare se “il segnale politico fosse quello di dire che sotto queste cifre non è possibile andare in nessun documento di programmazione economica”.
Dichiarazione “minimalista” che sembra quasi voler dire: “Mi basterà che non si tagli ulteriormente”, frase che potrebbe non piacere ai sindacati i quali si aspettano invece una netta inversione di tendenza e chiedono compatti l’aumento degli organici e la prosecuzione del piano di riduzione del precariato.
E’ pur vero che la circolare sull’organico di fatto consente qualche modesta apertura, ma Francesco Scrima, segretario nazionale di Cisl-Scuola, commenta con prudenza: “la prova del 9 ci sarà solamente quando si discuterà di organico di diritto per il 2007/2008: a quel punto capiremo se il Governo intende fare sul serio e rispondere davvero alle richieste e alle esigenze delle scuole”.
In altre parole il sindacato non si accontenta della dichiarazione del Ministro che, annunciando la firma della circolare 45 ha dichiarato: “Questo provvedimento segna l’avvio di un percorso col quale arrivare alla soluzione definitiva di questi annosi problemi, primo fra tutti quello del precariato nella scuola”.
A leggere con attenzione il provvedimento sull’organico di fatto si ha la sensazione che l’intera questione darà origine a decine e decine di micro-vertenze locali, regionali, provinciali o addirittura a livello di singola scuola.
Per esempio la circolare prevede che i dirigenti scolastici possano “attivare nuove classi per normalizzare eventuali situazioni eccedenti le quantità fissate per la costituzione delle classi e/o per far fronte ad incrementi di alunni non previsti in sede di determinazione degli organici di diritto”, mentre fino allo scorso anno tale possibilità poteva essere utilizzata solo nei casi di aumento di numero di alunni dopo la definizione degli organici di diritto.
Reginaldo Palermo

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