Personale

Aumenti, 85 euro da gennaio e 450 euro una tantum arretrati 2016/17: il tempo stringe

Assieme agli 85 euro lordi di aumento medi mensili, l’anno prossimo i dipendenti pubblici avranno in busta paga l’una tantum con gli arretrati maturati negli ultimi due anni. Perché i rinnovi riguardano il triennio 2016-2018.

UNA TANTUM DA 300 EURO NETTI MEDI

Lo stesso Def (Documento di economia e finanza) evidenziava come i rinnovi contrattuali siano “comprensivi della quota di arretrati”.

L’una tantum del 2016 e l’attuale anno, tuttavia, non sarà una cifra entusiasmante: si parla di circa 450-460 euro medi lordi, derivanti da 1,2 miliardi stanziati con le ultime due manovre di Bilancio: quindi, netti saranno non più di 300 euro, sempre medi.

9 NOVEMBRE SINDACATI TUTTI CONVOCATI ALL’ARAN

Questo è il quadro generale. Ma ora la “partita” passa ai sindacati di comparto: l’apertura del tavolo per l’avvio del contratto è prevista all’Aran per il 9 novembre alle ore 15. La convocazione riguarda tutti i sindacati, anche quelli non rappresentativi. Una circostanza che da alcune organizzazioni minori, come l’Usb, viene giudicata “una grande conquista“.

Una tantum a parte, la “partita” vera, però, si svolgerà nei giorni successivi: sul tavolo del ministero dell’Istruzione, dove si decideranno le modalità di applicazione degli aumenti.

Complessivamente, per tutti i dipendenti pubblici, il Governo ha stanziato 2 miliardi e 850 milioni. Con gli aumenti da 85 euro che partiranno da gennaio 2018. Ma occorre fare in fretta.

CORSA CONTRO IL TEMPO

Perché dopo la firma del rinnovo contrattuale, ci sono passaggi obbligati – al Mef e alla Corte dei Conti – che non dureranno pochi giorni.

Il segretario della Confsal Unsa, Massimo Battaglia, ha detto che “si deve chiudere a dicembre così da consentire ai lavoratori di prendere nei primi mesi del 2018 adeguamenti e arretrati. Altrimenti si va al 2019, quando parte una nuova tornata contrattuale”

Si andrà avanti con un calendario “serrato” di incontri: “una non stop per chiudere a metà dicembre”, sostiene il segretario confederale della Uil, Antonio Foccillo.

MADIA: BONUS RENZI 80 EURO NON SI PERDE

Infine, la ministra della P.a, Marianna Madia, replica via Twitter a un articolo del 4 novembre del quotidiano ‘Libero’, secondo cui l’aumento contrattuale di 85 euro e il bonus Renzi “rischiano di entrare in collisione” nonostante “il rialzo delle soglie di reddito” e chi ha un “reddito tra i 25.105 e i 26.105 euro lordi prenderà meno di prima”.

Ecco le parole della ministra: “Con gli 85 euro medi di aumento in rinnovo contratto #PA nessun lavoratore perderà bonus 80 euro. Si vedrà in busta paga. #nofakenews”.

Alessandro Giuliani

Articoli recenti

I tagli nella Manovra mettono in crisi il diritto all’Istruzione, per il Pd alla scuola andava dato molto di più

È durissimo il giudizio del Gruppo parlamentare del Partito democratico sulla legge di bilancio approvata…

24/12/2024

Mense scolastiche, boom di richieste di menu vegetariani o vegani Milano. Selvaggia Lucarelli: “Le belle notizie”

Come riporta La Repubblica, che ha attenzionato il caso di Milano, sono sempre di più…

23/12/2024

Anna Pepe “manda quel paese” una sua docente durante un’intervista: “Guarda dove sono adesso, prof”

Sono molti i vip che spesso si abbandonano a ricordi della scuola e dei loro…

23/12/2024

Maturità, tornano sui banchi dopo decenni per fare la traduzione di latino o greco: il liceo Galileo fa bis

Torna Rimaturità, la ‘prova d’esame’ per gli ex studenti del Liceo Classico Galileo di Firenze:…

23/12/2024

Precari Scuola, per la NASpI necessario comunicare entro il 31 gennaio il reddito presunto riferito al 2025

Dal mese di dicembre 2024, l’INPS, tramite la “Piattaforma di Proattività”, ha avviato una campagna…

23/12/2024

Linee guida Educazione Civica, docente scrive Valditara: “Farò l’opposto”. Usr Lazio prende le distanze: “Lettura distorta”

Hanno fatto discutere molto le parole di un docente di un liceo di Roma, scritte…

23/12/2024