Lo avevamo detto alcuni giorni fa: meglio non farsi illusioni, gli aumenti di stipendio non saranno superiori agli 85 euro lordi a lavoratore.
A confermarlo, nel corso di una intervista a Radio Capital, è stata il 12 ottobre la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli: durante la trasmissione “Circo Massimo”, la responsabile del Miur ha detto che gli aumenti in busta paga per il personale della scuola “sono quelli sottoscritti dai sindacati nell’accordo del 30 novembre 2016, 85 euro medi, ma dobbiamo fare in modo di neutralizzare, per chi lo ha preso, il bonus di 80 euro”.
Fedeli: differenze individuali sugli aumenti
La ministra ha anche detto che in base al contratto di categoria che si andrà a stipulare, dovrebbero esserci delle differenze da lavoratore a lavoratore: le norme sulla loro distribuzione devono essere quindi ancora stipulate”.
Questo significa, aggiungiamo noi, che qualche docente e Ata potrebbe prendere anche più degli 85 euro lordi, ma anche meno.
Furlan: questione salariale irrisolta
Sulla questione stipendiale degli statali ha parlato anche la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan ai lavori della conferenza regionale ligure: “C’è una questione salariale nel nostro paese”.
“Da troppo anni lo diciamo. Anche il confronto con la Confindustria sul nuovo modello contrattuale deve puntare a far salire i salari e la produttività, valorizzando la contrattazione aziendale e territoriale attraverso il protagonismo del sindacato e dei lavoratori”, ha concluso la sindacalista Cisl.