Sull’incontro fra sindacati e ministro della funzione pubblica Zangrillo i pareri divergono nettamente e mettono in evidenza che ormai fra le organizzazioni sindacali gli elementi di divisione stanno prevalendo su quelli unitari.
Il segretario nazionale della Cisl Ignazio Ganga commenta: “La Cisl ha apprezzato la convocazione odierna del ministro Zangrillo, incontro che, oltre ad affrontare il tema del rinnovo contrattuale per i pubblici dipendenti, ha esaminato altri aspetti di grande rilevanza per il rafforzamento della Pa italiana”.
Di tenore completamente diverso il comunicato della Cgil, a firma di Gianna Fracassi (Flc), Serena Sorrentino (Pubblico Impiego) e Francesca Re David (Confederazione): “Sui salari il Governo ha compiuto scelte unilaterali, che per quanto comportino risorse superiori agli stanziamenti rispetto ai CCNL 19/21, contratti che recuperavano l’inflazione, questa volta rimangono molto al di sotto sia dell’Ipca (l’indice dei prezzi al consumo) che dell’inflazione reale, falsando di fatto la capacità di recuperare il potere d’acquisto dei salari”.
Per la CISL risulta apprezzabile che nell’incontro si siano affrontati “temi delicatissimi per il potenziamento della macchina amministrativa, fra i quali il rafforzamento dei processi assunzionali e il rilancio della leva formativa per i dipendenti”.
Al contrario per la Cgil “il Ministro ha annunciato l’istituzione di un Osservatorio sul lavoro pubblico, MA c’è poco da osservare in uno scenario recessivo e non proattivo, quale è quello creato da disinvestimento, mancate assunzioni, decontrattualizzazione operati dal Governo”.
Ma lo scontro maggiore sembra riguarda la decisione del Governo di anticipare già DA dicembre gLI auMEnti contrattuali
Per la cgil “La scelta unilaterale Dell’ anticipo spacca in due il mondo del lavoro pubblico tra chi lo percepirà e chi no e rappresenta un’evidente violazione dell’autonomia negoziale delle parti”.
Al contrario la Cisl considera “Importante anche l’anticipazione prevista di 2 miliardi da erogare fin dal dicembre 2023” anzi rilancia affermando che sarebbe necessario “realizzarla quanto prima e, possibilmente, fin dal mese di novembre”
Posizioni diametralmente opposte che si spiegano, almeno in parte, con il fatto che Cgil ha ormai deciso di lanciare un grande sciopero generale contro la manovra finanziaria e per rivendicare scelte politiche ben diverse da quelle che sta mettendo in atto il Governo Meloni.
Sciopero su cui potrebbe essere d’accordo anche la Uil ma che non avrebbe il consenso della Cisl che continua a predicare la necessità del confronto.