I lettori ci scrivono

Aumenti inesistenti e zero soddisfazioni? Alziamo la testa!

Io, come cittadino e come Insegnante, dopo quasi dieci anni di blocco del contratto della Scuola,

dopo un peggioramento di fatto delle condizioni di insegnamento

in tutti gli ordini di scuola, spesso dovuti a tagli

camuffati da riforme, io non ci sto più a non dire la mia.

Un insegnante di secondaria di secondo grado  rischia al termine della sua carriera di prendere meno di 2.000 euro al mese, praticamente quanto un operaio con la terza media  assunto in qualche grande azienda con una buona anzianità, ma molta meno preparazione e specializzazione!
A questo punto approvo in pieno l’appello fatto su Change.org da “Professione Insegnante” di diffidare i maggiori gruppi sindacali a non accontentasi di meno di 200 euro di aumento mensile nette, e non accettare quelle poche decine di euro proposte che sarebbero solo un ulteriore affronto alla nostra dignità professionale.
Inoltre mi sono armato di penna, o meglio di tastiera, ed ho scritto anche io una petizione su Change.org rivolgendomi alla ministra e chiedendole che almeno quei docenti che abbiano un profilo professionale da ricercatore universitario possano essere distaccati presso le Università per un quinquennio, con adeguamento retributivo temporaneo, in modo di dare loro un premio che sia un valido segno che stanno cambiando i tempi e finendo i tagli indiscriminati.
Chiaramente questa lettera non è in contrasto con la petizione di “Professione Insegnanti”, ma si affianca ad essa a simboleggiare che noi docenti, spesso con profili professionali e culturali altissimi, non possiamo più essere trattati come un cameriere a cui dare la mancia,  e questo lo dico senza nessun classismo e senza voler fare nessuna discriminazione; ma se uno sceglie di investire una parte consistente della propria vita nello studio e con profitto, è giusto che abbia in prospettiva dei benefici da questo.
di Giuseppe Corrente
I lettori ci scrivono

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