Come abbiamo già scritto in altra notizia, i sindacati maggiormente rappresentativi della scuola stanno chiedendo al Ministero che la “Carta del docente” venga estesa anche ai supplenti e al personale Ata.
E’ del tutto evidente, a questo punto, che l’idea di utilizzare lo stanziamento della Carta (più di 350 milioni di euro) di cui si parlava qualche settimana fa per incrementare le risorse contrattuali deve considerarsi morta.
D’altra parta, come avevamo già avuto modo di spiegare, l’eventuale utilizzo del fondo a fini contrattuali non sarebbe stato neppure particolarmente vantaggioso per i docenti che, alla resa dei conti, anzichè i 500 euro “esentasse”, avrebbero avuto un aumento netto in busta paga di 20-25 euro mensili al massimo.
Non sappiamo se la ragione del “cambio di rotta” sia questa o se non ci sia di mezzo un divieto del MEF che potrebbe aver fatto presente che per poter utilizzare i 350 milioni della Carta bisognerebbe modificare la legge 107 cancellando la disposizioni che appunto istituisce la carta del docente.
Se così fosse, anche l’idea di utilizzare i 200 milioni del bonus premiale per incrementare gli stipendi sembra destinata a non andare in porto.
Per il momento, quindi, i fondi contrattuali continuano ad essere quelli che già si conoscono e che molto difficilmente basteranno per garantire un aumento di 85 euro lordi a tutto il personale.
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