Il Fatto Quotidiano di oggi 20 marzo dà grande spazio ad una notizia ampiamente affrontata ed esaminata dalla nostra testata già due mesi fa: a partire dal mese di gennaio gli stipendi pubblici saranno ridimensionati, anzi a diminuire saranno esattamente quelli più bassi.
Il motivo di questa stranezza è semplice: i nuovi contratti pubblici, compreso quella della scuola, prevedono il cosiddetto “elemento perequativo” ossia una quota introdotta allo scopo di consentire un aumento complessivo di almeno 85 euro (per la verità per i collobarotori scolastici l’incremento si ferma a 80 euro).
La perequazione non è cosa da poco, perchè varia da un minimo di 3 euro per gli stipendi più alti per i quali l’incremento tabellare è più elevato fino ad un massimo di 29 euro per quelli più bassi: per i collaboratori scolastici la perequazione corrisponde in pratica al 35% dell’intero incremento stipendiale.
Il punto è che il contratto prevede che l’elemento perequativo venga erogato solo fino a dicembre 2018.
Tanto che lo stesso Francesco Chiaramonte, dirigente della Cgil Funzione Pubblica dichiara al Fatto: “Fra tre mesi ci sediamo al tavolo per il rinnovo dei contratti e nelle nostre piattaforme c’è anche la stabilizzazione di quella quota perequativa”
I sindacati, in effetti, sarebbero intenzionati dare disdetta al contratto appena firmato già a fine giugno, come peraltro previsto dall’accordo stesso, in modo da chiedere l’immediato avvio delle trattative per il triennio 2019/2021.
Ciò che però nessuno dice è che per stabilizzare l’elemento perequativo ci vogliono non meno 5-600 milioni di euro per tutto il settore pubblico: non basterà una “manovrina” estiva per trovarli ma ci vorrà una apposita misura da inserire nella legge di bilancio 2019.
E, in ogni caso, ci dovrà essere comunque un passaggio contrattuale; e quindi occorrerà tempo. Insomma, a gennaio gli stipendi diminuiranno e, per tornare al livello del dicembre 2018, si dovrà aspettare qualche mese.
Per essere ancora più completi nella tabella che segue sono indicate le perequazioni previste che cesseranno quindi di essere erogate a partire da gennaio 2019
COLLABORATORI SCOLASTICI
anzianità 0-8 29
anzianità 9-14 27
anzianità 15-27 25
anzianità 28 e più 24
ASSISTENTI AMMINISTRATIVI
anzianità 0-8 24
anzianità 9-14 20
anzianità 15-20 18
anzianità 21-27 16
anzianità 28 e più 15
DOCENTI PRIMARIA
anzianità 0-8 19
anzianità 9-14 14
anzianità 15-20 8
anzianità 21-27 3
DOCENTI SECONDARIA
anzianità 0-8 15
anzianità 9-14 9
anzianità 15-20 3
Semplificando un po’ la questione possiamo quindi affermare che, per essere sicuri che gli aumenti contrattuali vengano confermati in toto, bisognerà aspettare il prossimo contratto.
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