“Gli aumenti stipendiali del personale scolastico rimangono legati alla Legge di Bilancio: siamo tutti in attesa, Miur compreso, di sapere quali risorse arriveranno”.
A dirlo è stato Alessandro Giuliani, direttore della Tecnica della Scuola, il 9 ottobre, nel corso della rubrica settimanale “L’angolo del direttore”, andata in onda su Radio Cusano, a commento della mancata stipula dell’Atto di indirizzo presso la Funzione pubblica e del rinvio delle trattative per il rinnovo dei contratti fermi dal 2009.
“Da alcune settimane la ministra dell’Istruzione e i sindacati, che hanno proclamato assemblee, un’iniziativa pubblica Barbiana il 18 novembre e non escludono lo sciopero, chiedono aumenti superiori agli 85 euro medi lordi previsti dal contratto di fine novembre 2016. Ma considerando le parole del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan sulla mancanza di risorse complessive per non aggravare il deficit pubblico, occorre essere realisti: secondo il nostro parere, già coprire la cifra stabilita sarebbe una vera conquista”, ha aggiunto Giuliani, ricordando anche che la parte più sostanziosa dell’incremento pattuito deve ancora essere approvata con la Legge di Stabilità di fine 2017.
Per sapere quante risorse il Governo metterà a disposizione della scuola, non bisognerà attendere ancora molto: “Siamo ancora nella fase di preparazione della Legge di Bilancio che sará approvata il 15-16 ottobre e poi andrá al Senato entro il 20”, ha detto il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, a margine di un incontro a Milano sulla legge di stabilitá. “Le prioritá – ha aggiunto – sono il lavoro per i giovani con soluzioni strutturali e la condizioni di disagio ed in particolare i poveri”.
Durante la trasmissione si è anche parlato dell’intervento di Adolfo Scotto Di Luzio, professore di Storia della Pedagogia all’Università degli Studi di Bergamo, intervenuto al convegno promosso dalla Gilda degli Insegnanti e dall’Associazione Docenti Art.33 nella Giornata Mondiale dell’insegnate, secondo cui l’utilizzo delle smartphone in classe andrebbe respinto: “ci ha colpito – ha detto Giuliani – l’alto numero di applausi da parte dei centinaia di docenti presenti, perché significa che l’idea della ministra dell’Istruzione non sembra essere stata bene accolta tra la categoria”.
Si è affrontato, infine, il caso dello studente di una scuola superiore della Valle di Susa, bocciato per una serie di atteggiamenti aggressivi, anche verso anche i docenti, contro cui la famiglia aveva fatto ricorso: il Tar del Piemonte ha confermato la decisione presa dal Consiglio di Classe. “Anche in questo caso, però attraverso i social, abbiamo assistito ad una serie di consensi tra gli insegnanti: significa che il problema della mancanza di rispetto e di educazione nelle scuole è molto sentito e che respingere un ragazzo anche solo per un’insufficienza in condotta è lecito”, ha concluso Giuliani.
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