L’idea ministeriale di riforma del reclutamento dei docenti non intende mutare solo le modalità di accesso alla professione: nei giorni scorsi, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha annunciato ai sindacati, attraverso delle slide, che avrebbe intenzione di legare gli aumenti di stipendio, in particolare i cosiddetti “scatti stipendiali“, all’effettiva formazione in servizio degli insegnanti. La Tecnica della Scuola chiede ai propri lettori se sono d’accordo o meno sulla proposta, sulla quale i sindacati hanno già espresso diversi dubbi.
PARTECIPA AL SONDAGGIO
Una proposta, quella presentata dal ministro Patrizio Bianchi, che non avrà vita facile, come spiega il nostro vice direttore Reginaldo Palermo:
“Le avvisaglie si sono viste fin dalle prime ore – dichiara il nostro vice direttore – e alla comprensibile protesta delle organizzazioni sindacali che dicono che, reclutamento a parte, tutto il resto è materia contrattuale e non può essere regolato per decreto, si aggiunge anche il malumore delle forze politiche che vedono sempre più esautorato il ruolo del Parlamento”.
Ma qual è il parere dei lettori della Tecnica della Scuola al riguardo? Li invitiamo, attraverso il nostro sondaggio, ad esprimersi.
Cosa troverai nel sondaggio?
Qual è il tuo ruolo?
- Docente di ruolo
- Docente precario
- Altro
In quale luogo ti trovi attualmente?
- Nord
- Centro
- Sud
- Isole
Qual è il grado di scuola in cui sei coinvolto?
- Scuola dell’infanzia
- Scuola primaria
- Scuola Secondaria I grado
- Scuola Secondaria II grado
Aumenti di stipendio legati non all’anzianità di servizio, ma alla formazione svolta. Sei d’accordo?
- Sì
- No
- Non so
- Sì, ma solo se vengono mantenuti anche gli aumenti automatici associati all’anzianità di servizio