Attualità

Aumento casi Covid, non c’è relazione con la riapertura delle scuole. Azzolina: lo dicono gli esperti

Quanto peso ha il ritorno degli studenti in classe sull’aumento dei contagi?

“Molto poco per quanto avviene all’interno delle scuole dove si rispettano le regole di protezione”; a dirlo Fabio Ciciliano, dirigente della Protezione civile e componente del Comitato tecnico-scientifico.

Questa è una delle dichiarazioni riportate dalla Ministra Azzolina in un suo post pubblicato su Facebook.

Nella mattinata di oggi, 2 ottobre, la Ministra ha visitato l’IIS De Amicis-Cattaneo di Roma.

“A tutti i ragazzi ho fatto un appello che rinnovo: a maggior ragione in vista del weekend ci tengo a ricordare che è fondamentale il rispetto di queste regole soprattutto fuori da scuola. Perché è lì che stanno aumentando i contagi”.

E in proposito, ha riportato alcune dichiarazioni degli esperti:

  • ”Gran parte di questi contagi avviene a livello intrafamiliare… Devo dire che la scuola sta rapidamente identificando le persone con sintomi e questo è ovviamente un buon segnale per la capacità di tracciare i casi”. (Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità).
  • Per quanto riguarda le scuole “stanno andando abbastanza bene. Non sono ancora motore di circolazione del virus”. (Walter Ricciardi, docente di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica di Roma e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza).
  • “Sull’aumento dei casi positivi in questo momento non ha pesato la riapertura delle scuola, se ci sarà un dato lo vedremo tra una settimana-10 giorni”. (Ranieri Guerra, direttore generale aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità).
  • “Questi casi non hanno provenienza scolastica per lo più, ma legata ad attività familiari o comunque extrascolastiche e in particolar modo ricreativo. Il motore che spinge i casi non è la scuola”. (Alessio D’Amato, assessore regionale alla Sanità nel Lazio).

“Cerchiamo quindi – ha concluso la Ministra – di non fare allarmismo nei confronti della scuola. Altrimenti non rivolgeremo la giusta attenzione al reale obiettivo, ovvero il rispetto delle misure di sicurezza durante le attività extrascolastiche e, in particolare, di svago”.

Lara La Gatta

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