Come ogni anno è tempo di stabilire, a livello nazionale, il numero di posti alle facoltà di Medicina e Chirurgia. Come riporta un comunicato stampa di oggi, 17 luglio, è di 19.944 posti la proposta che il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) avanzerà domani al Gruppo di programmazione per i Corsi di laurea in Medicina e Chirurgia in italiano e in lingua inglese.
Si tratta di un numero superiore alla richiesta giunta dalla Conferenza Stato-Regioni su parere del Ministero della Salute (18.133 posti) e che tiene conto del recepimento da parte degli Atenei del fabbisogno di nuovi medici così come emerso dal Gruppo di esperti istituito al MUR dalla ministra Anna Maria Bernini. Rispetto allo scorso anno accademico si tratta di oltre 4mila posti in più che verranno messi a disposizione degli studenti, la cui definizione e distribuzione per Università sarà oggetto di uno specifico decreto ministeriale.
La distribuzione dei posti prevista dal Mur
Lo scorso anno accademico, il 2022-2023, infatti, i posti totali sono stati 15.876 (14.740 posti in lingua italiana e in lingua inglese per i Paesi Ue + 1136 per i Paesi extra Ue).
Dal prossimo anno, il MUR prevede la possibilità di arrivare a 19.944 posti così definiti:
POTENZIALE FORMATIVO | UE | EXTRA UE | TOT |
LINGUA ITALIANA | 17.263 | 679 | 17.942 |
LINGUA INGLESE | 1.345 | 657 | 2.002 |
18.608 | 1.336 | 19.944 |
L’accesso “sostenibile”
“Mancano i medici, manca il personale sanitario come la pandemia ha evidenziato. Eppure – ha detto la ministra Bernini lo scorso marzo – non possiamo aprire in automatico le porte delle università a tutti. Oggi abbiamo la necessità di capovolgere il meccanismo: partendo dal nuovo fabbisogno effettivo di medici e sanitari, dobbiamo adeguare le capacità e l’offerta potenziale del sistema universitario. È con questo approccio” con l’idea dell’accesso ‘sostenibile’, “che abbiamo istituito al ministero dell’Università e della Ricerca un gruppo di lavoro con tutti gli attori in campo, dal mondo accademico, al ministero della Salute, alla Conferenza delle Regioni che, insieme agli ordini professionali, definiscono il fabbisogno di medici”.
L’obiettivo, ha continuato la numero uno del dicastero dell’Università e della Ricerca, è “dare una risposta alla richiesta attuale di professionisti da parte del servizio sanitario e del mondo produttivo, compresa l’industria farmaceutica, biomedicale, delle scienze della vita, e che al tempo stesso consideri la capacità di risposta dei nostri atenei. Lo stesso deve ovviamente valere per le scuole di specializzazione, il cui ingresso va organizzato sul fabbisogno del Paese. Con la collaborazione di tutti vogliamo, entro il primo trimestre di quest’anno, offrire una prima risposta per definire un programma di accesso alla facoltà di Medicina ragionato ed efficace”, ha concluso la ministra Anna Maria Bernini.