Il contratto della scuola è ormai scaduto da ventisei mesi, più volte si è parlato dell’esigenza, non più procrastinabile, di un consistente adeguamento stipendiale dei docenti. Il problema, adesso, si trova nelle mani del Governo Draghi e del nuovo Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
L’ultimo contratto della scuola è stato rinnovato, dopo nove anni dalla sua scadenza, nel 2018. Nove anni di blocco contrattuale illegittimo e mai recuperati a livello di arretrati, con l’ulteriore aggravante che l’anno 2013 non è stato calcolato ai fini della progressione della carriera. Nel 2018 il comparto scuola ha ricevuto una manciata di euro, circa 450 euro medi, per gli arretrati soltanto degli anni 2016 e 2017, a partire dal marzo 2018 un aumento stipendiale che non è stato inferiore, grazie all’elemento perequativo, agli 85 euro lordi al mese.
La scuola si trova, come per altro tutto il pubblico impiego, con un contratto scaduto il 31 dicembre 2018 e le previsioni per la chiusura del nuovo contratto non sono affatto rosee.
I sindacati Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda e Snals, per quanto riguarda l’adeguamento degli stipendi per i docenti e il personale scolastico, hanno già avanzato richieste chiare al nuovo inquilino di viale Trastevere. Tra le varie richieste c’è quella, rivolta proprio al Ministro Bianchi di reperire ulteriori risorse per il rinnovo del contratto nazionale che sia coerente con le affermazioni più volte espresse sulla centralità del sistema di istruzione e dei lavoratori che vi operano.
Per adesso, anche se non si conosce come l’Aran distribuira il 3,8 miliardi di euro destinati ai contratti del pubblico impiego, le risorse per chiudere il contratto della scuola sembrano essere insufficienti. Il raggiungimento delle famose tre cifre per chiudere il contratto dei docenti, sembra ancora molto lontano e mancano anche i soldi per garantire gli arretrari del 2019, 2020 e ormai anche del 2021.
Appare urgente nell’agenda del Ministro dell’Istruzione Bianchi, un incontro con le rappresentnze sindacali per mettere in chiaro diverse cose e fare conoscere l’atto di indirizzo politico del sostituto della Ministra Azzolina. Dopo un anno di difficili relazioni tra sindacati e la Ministra dell’Istruzione coadiuvata dal Capo Dipartimento Marco Bruschi, attendiamo di sapere come saranno le relazioni sindacali con il prof. Patrizio Bianchi e se ci sarà ancora il Capo Dipartimento Bruschi a tirare le fila in certi tavoli.
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