Negli ultimi tempi, si è discusso molto degli stipendi dei dirigenti scolastici, che, in base al nuovo contratto collettivo nazionale, varieranno a seconda del grado di complessità dell’istituto.
Gli istituti scolastici classificati come più “difficili” comporteranno maggiori compensi per i dirigenti scolastici. A tal fine, il Ministero dell’Istruzione ha stanziato risorse specifiche per l’anno 2024-2025. Questi finanziamenti consentiranno di definire, in sede di contrattazione integrativa, incrementi della retribuzione di parte variabile, con una media di 500 euro annui lordi per tutte le fasce.
Secondo il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, questo accordo rappresenta “un risultato importante che punta a riconoscere e valorizzare il lavoro della dirigenza scolastica, componente fondamentale per migliorare la qualità delle nostre istituzioni scolastiche.”
Tuttavia, questo cambiamento del contratto solleva una questione importante: se è giusto che un dirigente riceva un aumento per il lavoro svolto in un contesto che richiede maggiore attenzione e impegno, non sarebbe opportuno che l’aumento riguardasse anche i docenti della stessa scuola? Anche loro, infatti, si trovano a gestire un’utenza più difficile e complessa.
Ai lettori della Tecnica della Scuola chiediamo se sono d’accordo con l’aumento di stipendio dei dirigenti in base ai nuovi criteri e se ritengono che sia necessario aumentare anche gli stipendi dei docenti che lavorano in queste scuole più “complesse”.
Nel sondaggio troverai le seguenti domande:
Qual è il tuo ruolo?
In quale luogo ti trovi attualmente?
Sei d’accordo sull’aumento degli stipendi per i dirigenti scolastici che gestiscono scuole complesse?
Pensi che sarebbe corretto aumentare gli stipendi anche dei docenti delle scuole più complesse?
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