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Aumento stipendi docenti, senza lotta non si ottiene nulla

Gli insegnanti vogliono retribuzioni più alte, ma cosa sono disposti a fare?

Dal sondaggio della Tecnica della Scuola, reso noto questa mattina, sulle richieste dei docenti ad inizio anno scolastico 2023/24, emerge che il 50% dei docenti che hanno partecipato chiede un sostanzioso aumento di stipendio.

Non avevamo dubbi sull’esito del sondaggio, del resto gli stipendi degli insegnanti italiani sono al trentasettesimo posto nelle retribuzioni degli insegnanti UE e la loro retribuzione non riesce a mantenere il passo con il costo della vita.

Anche l’ultimo contratto 2019/21, dopo l’arretrato arrivato a dicembre, l’adeguamento retributivo si è rivelato del tutto insufficiente, lo stipendio di un insegnante, soprattutto se monoreddito e costretto a spostamenti per raggiungere il luogo di lavoro, oggi è al limite della sussistenza.

Questo è il quadro che io credo sarà immodificabile nel prossimo futuro anche perché nella legge di bilancio 2024, come nella precedente, non ci saranno fondi per rinnovare i contratti del pubblico impiego e quindi neppure per rinnovare il contratto degli insegnanti ormai scaduto.

Ma permettetemi ora una provocazione e a seguire una breve riflessione.

Ma come pensano gli insegnanti italiani di ottenere un aumento cospicuo del loro stipendio, forse per opera dello Spirito Santo?

Da anni ormai hanno smesso di lottare, sono passivi e indifferenti, non scioperano né manifestano, si lamentano sui social e hanno scambiato la piazza virtuale con la piazza reale.

A sentirli sui social non scioperano perché è inutile, non si possono permettere una trattenuta che oscilla intorno ai 70 euro, non si sentono più rappresentati dai sindacati benché il 70% sia iscritto a un sindacato e partecipino per il 98% alle elezioni RSU.

Noi pensiamo invece che senza lotta non si ottenga nulla. Nessuno ti regala aumenti di stipendio.

Veniamo alla riflessione Io credo per essere realisti che il lavoro degli insegnanti sarà sempre meno pagato anche perché agli insegnanti sarà richiesto un lavoro diverso, sempre meno qualificato, un lavoro di tipo esecutivo e ripetitivo, in pratica si tratta di far girare i programmi della nuova scuola digitale e sorvegliare gli alunni, un lavoro che sta tra quello del bidello e del tecnico di laboratorio, anche le verifiche saranno standardizzate con l’utilizzo dei quesiti a risposta multipla computer based e in base agli esiti di questi test sarà valutato dal DS il lavoro dell’insegnante.

Per questo lavoro non occorrono maggiori retribuzioni sono sufficienti queste.

Libero Tassella

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