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Aumento stipendio docenti, al via la trattativa per il rinnovo del contratto scuola: le previsioni

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March 31, 2025

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Come abbiamo scritto, le ore 15 di oggi, 27 febbraio, l’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) ha infatti convocato le organizzazioni sindacali per l’apertura delle trattative relative al CCNL del comparto scuola, università e ricerca per il triennio 2022-2024.

Aumenti stipendio docenti, meno di 160 lordi in busta paga?

Il rinnovo contrattuale riguarda poco meno di un milione e 300mila dipendenti. Si prevedono aumenti pari al 6% circa rispetto agli stipendi attualmente in godimento anche se bisogna considerare che una fetta importante dell’incremento è già stata erogata sotto forma di indennità di vacanza contrattuale.

Flc-Cgil e Uil Scuola Rua chiedono risorse ulteriori e minacciano di non sottoscrivere un accordo che regge su meno di 160 euro lordi di aumento (di cui la metà già assegnati da oltre un anno attraverso l’indennità di vacanza contrattuale).

La strada verso la firma sembra in ascesa: al tavolo si tratteranno dei temi normativi sui quali alcuni sindacati rappresentativi si dicono già da oggi di vedute diverse se non contrapposte: parliamo di argomenti come i nuovi profili professionali Ata, il welfare professionale da introdurre per via contrattuale, la mobilità del personale (su cui pesa tantissimo il vincolo legislativo per i neo-assunti), il middle management.

Gilda ago della bilancia?

In questo scenario i sindacati con meno consensi, come Gilda e Anief, potrebbero paradossalmente diventare l’ago della bilancia. Potrebbe dipendere da loro, in sostanza, se quasi un milione e 300 mila dipendenti avranno o meno entro qualche mese un nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro.

Ecco il commento del coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti Vito Carlo Castellana: “Siederemo al tavolo con gli stessi obiettivi che perseguiamo da sempre, primo fra tutti, ottenere un incremento significativo delle retribuzioni – afferma Castellana – che non si risolva nei soliti proclami in cui si parla di incentivi per le varie funzioni e che non trovano poi un riscontro pratico nelle buste paga. L’aumento delle risorse stanziate dalla Legge di Bilancio, in realtà, non tiene conto dell’inflazione”.

E’ l’adeguamento degli stipendi agli standard europei che da anni pone al centro dell’agenda la Federazione Gilda-Unams. “Oggi – continua Castellana – gli insegnanti hanno perso il loro potere d’acquisto e questo ha penalizzato anche la loro figura, a livello sociale, riducendone il valore e sminuendone la funzione”.

Oltre alla situazione stipendiale, l’altro punto che la Gilda porrà al centro delle trattive è l’equiparazione di tutti i diritti tra docenti di ruolo e non di ruolo. “Noi della Gilda ci siamo battuti affinché anche i docenti con contratto a termine, per esempio, beneficiassero della Carta Docente e nonostante le sentenze dall’Europa, c’è chi ancora non ha ricevuto il beneficio economico. Ad oggi – conclude Castellana – sono ancora gravi e dannose le differenziazioni tra insegnanti che svolgono le stesse funzioni anche se con contratti diversi. Il rinnovo contrattuale dovrà includere sostanziali migliorie per una categoria che è il motore dello sviluppo educativo e quindi territoriale del nostro Paese”.