Il 18 e 19 gennaio scorso il Ministro Stefania Giannini è volata a Cracovia con 200 studenti delle scuole superiori che si sono distinti per le loro attività sul tema della Shoah. Al viaggio hanno partecipato Renzo Gottegna, Presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei), Giuseppe Momigliano, Presidente dell’Assemblea rabbinica italiana e rabbino capo di Genova, Giovanni Maria Flick, Presidente onorario del Museo della Shoah di Roma, già Presidente della Corte Costituzionale. Ospiti d’onore sono stati Sami Modiano e le sorelle Andra e Tatiana Bucci, sopravvissuti al campo di sterminio, che hanno messo la loro testimonianza a disposizione degli studenti italiani.
L’iniziativa rientra tra le attività e i percorsi educativi che da tempo il Miur e l’Ucei organizzano con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani studenti ai temi della memoria storica dell’Olocausto. Il viaggio, infatti, è stato ideato al fine di tenere viva la memoria della Shoah e consolidare nei giovani i valori della tolleranza civile e della convivenza pacifica tra i popoli e le religioni.
Per la nostra provincia ha partecipato Salvatore Musumeci, Presidente della Consulta Studentesca (CPS) e Coordinatore regionale. “Il viaggio – afferma Salvatore – è stato una esperienza profondamente dolorosa, ma altamente formativa proprio per le forti emozioni che mi ha suscitato. Il secolo appena concluso, oltre che per le straordinarie conquiste scientifiche e tecnologiche, è passato alla storia per gli efferati crimini che sono stati commessi, per le innumerevoli stragi compiute in ogni dove. Ma, soprattutto, deve essere ricordato – sottolinea Salvatore – per la Shoah che, nella sua tragica specificità, non è comparabile agli altri. Credo che aver visitato la “fabbrica dei morti”, essere entrato nelle disadorne baracche dove hanno vissuto migliaia di uomini in condizioni peggiori delle bestie, trovarsi davanti a una vettura originale da dove arrivavano, ogni giorno, con l’inganno Uomini per andare a morire e, infine, ripercorrere il tragitto che portava al crematorio, mi ha permesso di comprendere in pieno la sofferenza di chi, privato dalla propria dignità, è stato sottoposto a umiliazioni e torture. La memoria tangibile di quei lager – continua Salvatore – ci viene consegnata con la stessa forza di quel tempo e non lascia spazio a revisioni; ci viene consegnata non alterata dal tempo e dagli uomini”.
“Ciò che ha reso questa esperienza unica e indimenticabile è stata la testimonianza dei superstiti – dichiara Salvatore – Sami Modiano e le sorelle Andra e Tatiana Bucci, sopravvissuti il primo grazie alla liberazione, le seconde solo per essere state scambiate dai nazisti come gemelle, hanno raccontato con fermezza e precisione l’inferno che hanno vissuto restituendo a me, che potevo fino ad allora solo immaginare quell’orrore, cosa ha voluto dire la vita in un campo di sterminio, l’essere sopravvissuto nel Sonderkommando di Birkenau, la crudeltà dell’Uomo sull’Uomo. Alla fine dei loro racconti – continua Salvatore – ho provato profonda commozione e ammirazione per la loro decisione di raccontare. Quell’atto stupendo e impagabile che la forza salvifica del ricordo permetterà a me e agli altri studenti presenti di far sì che non si ripeta una simile infamia”.
Questo “Viaggio della Memoria”, come ha sottolineato più volte il Ministro, ha permesso a noi studenti “di raccogliere il testimone della memoria, un dovere nei confronti del passato e un diritto nei confronti del futuro”
“Questa esperienza, conclude Salvatore, non finirà ad Auschwitz, ma è solo l’inizio per permettere a me e agli altri presidenti delle CPS d’Italia di organizzare momenti di riflessione proprio nella giornata dedicata alla Memoria. Questi momenti servono a far riflettere tutti noi sulla crudeltà che l’uomo riesce a raggiungere. Servono a far sì che la tragedia della Shoah non cada nell’oblio della storia o peggio ancora, che la manipolazione dei tanti che hanno interesse a revisionare o negare quanto è avvenuto, raggiunga un pubblico talmente vasto da uccidere per la seconda volta, altrettanto crudelmente, milioni e milioni di persone”.
di Antonia Grassi
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