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Auspici per il nuovo anno? Lo scrittore Galiano: “Cari ragazzi, vi auguro un grande fallimento, perchè perdere insegna a vincere”

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Il 2024 sta per arrivare e tra i tanti auspici arrivano quelli, mai banali, dello scrittore e docente Enrico Galiano che sul portale Il Libraio.it lancia i suoi propositi:

“Ci sono tante cose che si potrebbero augurare a un ragazzo o a una ragazza, per questo 2024 che sta per cominciare. E sono sicuro che in questi giorni arriveranno per voi tanti begli auspici: chi vi augurerà di trovare la vostra strada, chi di raggiungere un grande traguardo, chi di essere felice eccetera eccetera.

Vi auguro un grande fallimento. Sì, avete letto bene. Uno bello, decisivo, importante. Una caduta di quelle rovinose, dolorose, brutte. Possibilmente di quelle che lascino lividi e magari anche qualche cicatrice, un souvenir per la futura memoria.

Vi auguro un ultimo posto nel vostro sport, un fiasco al saggio di fine anno, una bella porta sbattuta in faccia dal vostro sogno.

Ebbene sì. Mi state odiando un po’ eh? E secondo me qualcuno sta anche toccando ferro, per non dire altro. Sono serio: vi auguro di toccare il fondo, e di scoprire così tutta la forza che tenete nascosta. Perfino a voi stessi.

Fate presto. Sbagliate presto. Imparate a farlo presto.

È il principio del fast fail, come lo chiamano gli anglosassoni: fallisci veloce. Un metodo nato nei garage delle aziende informatiche ma che si basa su questo semplice schema: chi sbaglia prima, chi sbaglia tanto e subito, impara prima e prima si rafforza. Insomma: il fallimento come forma di conoscenza di sé.

È così anche nell’antica arte del kung fu, dove prima di imparare a colpire gli allievi imparano l’arte di cadere e di rialzarsi. Ecco perché vi auguro di fallire. Vi auguro di fallire perché perdere insegna a vincere. Vi auguro di fallire perché cadere insegna a rialzarsi.

Perché la vita di fallimenti ve ne presenterà a tonnellate, è bene che lo sappiate. Da alcuni di questi potreste uscire pensando di essere finiti. Toccate pure ferro o quel che volete, ma è così che andrà. E se non fallirete mai in qualcosa, il motivo sarà soltanto uno: non ci avrete davvero provato. Non vi sarete davvero messi in gioco.

Per cui spero per voi che questo 2024, in mezzo a tante gioie, vi consegni almeno un grande fiasco.

Un fallimento da giovani, uno importante, può letteralmente salvarvi: lasciarvi l’impronta non tanto della caduta prima o poi inevitabile, ma del coraggio e della fantasia che ci vogliono per ribaltare il destino e ridere della gravità.

E sbocciare, un giorno, con la forza e l’entusiasmo di chi ha imparato l’odore della terra”.