L’avvio delle ferie natalizie è celebrato oramai da tempo immemore nei paesi dell’Oceania che, dalla colonizzazione anglosassone avvenuta tra il XVIII e XIX secolo, hanno importato dapprima le feste come celebrazione coloniale, poi le hanno ufficializzate con giorno festivo. È consuetudine, almeno nelle scuole e nei luoghi pubblici, colorare gli ambienti con nastri, illuminarli con raggianti abeti decorati ed allestire veri e propri ambienti dedicati al gioco ed all’intrattenimento.
Purtroppo, poche ore fa, in un istituto della Tasmania si è consumata una terribile tragedia: l’installazione di un castello gonfiabile dedicato al Natale, con al di sopra decine di bambini e bambine, non ha retto per via delle forti raffiche di vento che interessavano la zona, facendo precipitare, dopo aver spiccato il volo, gli studenti nel vuoto. Numerosi di questi hanno riportato danni gravi e cinque di loro sono morti dopo alcuni minuti, a terra. L’istituto è sito nelle vicinanze di Devenport, città strategica della regione.
Attorno alle 10.00 ora locale di giovedì mattina le raffiche di vento hanno fatto sobbalzare la struttura gonfiabile, con numerosi bambini precipitati al suolo. L’arrivo dei soccorsi è stato immediato: per due bambini e due bambine, purtroppo, non c’è stato nulla da fare. Un bambino, in condizioni gravi, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale più vicino ed è venuto a mancare qualche ora dopo l’incidente.
Gli stessi soccorritori, appena giunti sul posto, hanno apostrofato la scena come “angosciante”: quei gracili corpicini erano a terra, molti dei quali immobili e sofferenti. Lo sbalzo e la conseguente caduta al suolo dovrebbe essere avvenuta da un’altezza di circa 10 metri. La scuola ha immediatamente reso pubblico l’evento ed invitato i genitori a prelevare i propri figli.
La struttura gonfiabile era stata installata da una società incaricata, attualmente al centro dell’indagine. I rilievi sono stati scrupolosamente svolti dalle forze di polizia e da periti specializzati; la causa, secondo una primaria e generale ricostruzione, sarebbe stata l’insufficiente ancoraggio al suolo e il conseguente sgancio delle maglie metalliche che assicuravano l’installazione.
Il vento forte, come già fatto presente, ha amplificato le conseguenze, provocando prima lo sbalzo della struttura e poi la disarticolazione in volo, facendo precipitare al suolo gli occupanti. Il premier australiano Scott Morrison ha espresso dolore, sconforto e vicinanza alle famiglie delle vittime. “Gli eventi accaduti oggi a Devonport, in Tasmania, sono semplicemente sconvolgenti. Sono solo impensabilmente strazianti. Una giornata divertente coi bambini piccoli insieme alle loro famiglie si trasforma in una tragedia così orribile. In questo periodo dell’anno, ti spezza il cuore”, ha ribadito alla stampa il primo ministro.
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