Già dal 13 settembre, in Austria gli istituti scolastici di ogni ordine e grado hanno riaperto i battenti, pronti ad accogliere studenti, personale scolastico ed insegnanti in sicurezza. Il ministero della Salute, in cooperazione con le istituzioni che tutelano l’istruzione e la ricerca, tiene sotto controllo i parametri di contagio per le singole regioni amministrative. Per aver riscontrato uno o più studenti, insegnanti positivi al Sars – CoV – 2, sono già almeno un centinaio le classi finite in quarantena preventiva al fine di evitare la diffusione del contagio.
Circa 640.000 sono gli studenti rientrati in aula alla metà del mese corrente, successivamente a chiusure e riaperture forzate che hanno compromesso quello che doveva essere sano apprendimento e studio, ridottosi alla didattica a distanza. Il Ministero, in una nota, precisa che ha intenzione di mantenere la didattica a distanza più a lungo possibile, specificando che i parametri di riferimento sono sempre sotto strettissima osservazione.
Restano obbligatorie, nelle aule e nelle pertinenze scolastiche ed universitarie, mascherine a protezione delle vie aeree, il mantenimento del distanziamento sociale e la quarantena preventiva per chi fosse stato a contatto stretto con un positivo o l’isolamento fiduciario per gli studenti, insegnanti e personale scolastico che siano risultati positivi al COVID – 19. A tal proposito, sono già un centinaio le classi che – solo nella capitale – hanno già ringoiato
la pillola amara della DAD e dell’isolamento fiduciario.
Secondo il bollettino giornaliero pubblicato dal Ministero della Salute pubblica, il paese alpino registra una media costante di 2.000 – 2.500 positivi all’infezione da Sars – CoV – 2.
La campagna vaccinale procede spedita, con circa 5.400.000 cittadini sottoposti al trattamento, corrispondente al 61 % della popolazione. Nonostante tali dati incoraggianti, è impossibile non notare che uno stato di soli 8.500.000 abitanti presenti gli stessi dati del Bel Paese. Ciò ha provocato una risposta da parte dell’esecutivo in carica, intenzionato ad inasprire le restrizioni per quei cittadini che – per timore o convinzione – non si sono ancora sottoposti alla vaccinazione.
Per il momento, le norme in elaborazione verteranno sulla regolazione all’accesso dei luoghi di aggregazione nelle grandi città, come piazze, monumenti, luoghi d’interesse e birrerie. Per il momento non vi sono obblighi di vaccinazione per docenti e personale scolastico ed universitario, i quali possono appellarsi alla libera scelta del singolo senza rischiare sospensioni o pene assai più severe.
Lo stesso vale per gli studenti: non occorre alcune certificazione vaccinale o di negatività al Sars – CoV – 2 per seguire le lezioni e sostenere gli esami di profitto, almeno per ora.
Il 13 settembre, storico giorno di rientro di insegnanti e studenti, è festa in tutto il paese. Cartocci colmi di dolciumi, addobbi floreali adornano le città ed i villaggi di montagna.
Le speranze e le aspettative sono riposte sul rientro definitivo in classe a favore della didattica in presenza, quella vera, tradita immediatamente dall’innalzamento della curva pandemica che obbliga i malcapitati studenti ed insegnanti ad isolarsi in casa e a riaccendere il computer per fare e seguire lezione. Sono già più di 100 le classi in isolamento – spesso corrispondenti a singoli istituti scolastici – per presenza di un positivo accertato o per contatti stretti.
Le autorità corrono ai ripari, varando disposizioni in materia sanitaria: sopra un determinato tasso di casi positivi / 100.000 abitanti le scuole e le università pubbliche e private opereranno solo a distanza. Schultz ed il rispettivo esecutivo confidano nella campagna vaccinale e nel tracciamento.
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