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Autismo: che fare e no. Una guida rapida per docenti (e no)

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Marco Pontis, “Autismo, cosa fare (e non). Guida rapida per insegnanti. Scuola primaria”, Erickson, Euro 16,50, 156 pagine, è un agile manuale in formato moleskyn-diario, con regolare  segnalibro e chiusura elastica. Pratico, da portare appresso e consultare, così come è nell’idea dell’editore, mentre l’autore lo dedica non solo ai maestri della primaria ma anche ai genitori che hanno un figlio autistico. L’idea è dunque quella di accettare la condizione del bambino e cercare in tutti i modi di integrarlo e soprattutto di renderlo autonomo per l’avvenire, quando le scuole, con la maggiore età, si chiuderanno. 

Di sicuro interesserà anche gli insegnanti specialisti di sostegno, ma il tono, la struttura, i richiami, gli argomenti sono impiantati col preciso scopo di rendere più agevole ai maestri curricolari il compito di aiutare nei processi di cresciuta il bambino con difficoltà.   

Apre il testo una breve disamina su questa condizione, anche se, a proposito di Asperger, di cui si parla e dal quale la sindrome ha preso nome, bisogna precisare che condusse i suoi esperimenti dentro un lager nazista in Austria, facendo fuori un bel po’ di bimbi autistici (Cfr: “I bambini di Asperger. La scoperta dell’autismo nella Vienna nazista”, di Edith Sheffer, Marsilio Editore).

L’autore passa dopo a descrive i comportanti più comuni, precisando comunque che la sindrome nulla ha a che fare coi vaccini, né colpe si devono attribuire i genitori,   mentre la ricerca ancora è impegnata ad approfondire meglio come intervenire. 

E poi precisa: perché i bambini con autismo hanno comportamenti problematici ma non sono bambini problematici e i modi per capirlo non sono complicati: difficoltà nel mantenere il contatto visivo, nelle relazioni, nel mettersi “nei panni degli altri”. Ricorso a rituali ripetitivi e rigidi, tendenza a stare da soli, fatica nell’affrontare i cambiamenti: sono solo alcuni degli aspetti del comportamento dei bambini con autismo.

Diviso in tre capitoli, il testo man mano esamina i paragrafi di pertinenza, cosicché si passa dalla “Interazione sociale” alla “Comunicazione” ai “Comportamenti, interessi, attività”. 

Dunque le strategie semplici ma efficaci per migliorare l’apprendimento e il benessere in classe.

Da qui pure la proposta di adottare una didattica aperta, orientata alla valorizzazione delle differenze e accessibile a tutti attraverso l’uso sistematico di alcuni semplici strumenti che possono aumentare notevolmente le possibilità di comprensione e il piacere di partecipare attivamente, non solo degli alunni con autismo ma anche di tanti altri compagni di classe.

E poi, dopo i tanti perché, tutta le possibilità del: Che fare?

D’altra parte, considerato che Marco Pontis è docente di Pedagogia e didattica speciale delle disabilità intellettuali e dei disturbi generalizzati dello sviluppo e di Pedagogia e didattica speciale per la collaborazione multiprofessionale presso l’Università di Bolzano, il testo appare una garanzia di assoluta affidabilità e di compiuta analisi, seppure nella brevità, voluta, delle sue formulazioni.

Sembra tuttavia prevedibile che l’editore mandi in libreria a breve anche una “Guida rapida” per la secondaria di primo e secondo grado.