Le Friendly Autism Screening sono le proiezioni ‘adattate’ alle persone con autismo con pochi, particolari accorgimenti nell’ambiente.
Consentono a chi ha disturbi sensoriali di vivere senza problemi l’esperienza cinematografica in sala: le luci in sala sono soffuse, leggere e mai del tutto spente, i suoni risultano leggermente più bassi, c’è anche libertà di movimento in sala durante la proiezione e pure la possibilità di portare cibo specifico da casa. Con la parola chiave che è “accoglienza”.
In Italia si sperimentano ogni tanto e sporadicamente ma potrebbero essere decisamente più frequenti con buona volontà degli esercenti e spirito civico degli spettatori.
Il 2 aprile è la Giornata per la consapevolezza dell’autismo. E saranno i Puffi tenere compagnia ai tanti bambini autistici. Prezzo della proiezione: 3 euro.
Otto multisale del Circuito UCI cinemas proietteranno nell’ambito della rassegna Kids Club “I Puffi 2” (UCI Bicocca (Milano), UCI Torino Lingotto (Torino), UCI Palermo, UCI RomaEst (Roma), UCI Meridiana (Bologna), UCI Firenze, UCI Montano Lucino (Como) e UCI Romagna Savignano Sul Rubicone.
Eppure, scrive l’Ansa, una buona pratica di inclusione al cinema sarebbe quella di rendere sistematici in tutta Italia questi appuntamenti che consentono alle famiglie di vivere momenti quotidiani di normalità. Così come in ambito scolastico.
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L’osservatorio del centro studi Erickson ha stilato una sorta di decalogo in classe: l’età scolare è un momento decisivo nella storia del bambino con autismo e, anche se in questa fase il carattere dell’intervento è sempre più centrato sulla famiglia, la scuola rappresenta comunque uno spazio privilegiato del progetto terapeutico considerando che i bambini con autismo trascorrono la maggior parte della loro giornata nell’ambiente scolastico.
Fondamentale è quindi che la scuola comprenda l’importanza di garantire il supporto a questi bambini per favorire interamente l’adattamento, il benessere e l’inclusione reale.
Sono state, quindi, anche approntate le 10 strategie educative per coinvolgere il bambino con autismo in classe: osservarlo, conoscerlo per individuare i punti di forza, costruire la relazione riducendo la confusione, strutturare l’ambiente definendo gli spazi, definire gli obiettivi a breve, medio e lungo termine, definire compiti e contenuti di difficoltà adeguata, aiutarlo utilizzando rinforzi positivi e offrendo aiuti visivi e modelli da imitare.
Con il giovane autistico, occorre anche comunicare impartendo istruzioni chiare, concise e affermative, stimolare l’interazione sociale facendo lavorare il bambino in rapporti uno a uno o in piccoli gruppi e prepararlo al futuro utilizzando le storie sociali o altre tecnologie che aiutino il bambino a essere autonomo in un contesto di vita reale.