Il professore mostrerà i risultati delle sue ultime ricerche alla conferenza internazionale su “Attaccamento e autismo: l’importanza dell’insightfullness genitoriale”, il 31 gennaio e il 1° febbraio a Roma. Una due giorni di formazione promossa dall’Istituto di Ortofonologia (IdO) nell’Aula magna dell’Istituto comprensivo Regina Elena.
In un’intervista Oppenhim anticipa le sue convinzioni: È possibile parlare di attaccamento anche per una persona autistica? “Certo- afferma- in una nostra ricerca, così come in altre, abbiamo dimostrato che i bambini con autismo si affezionano alle loro madri in modi che sono molto simili a quelli di bambini con sviluppo tipico. Però i loro comportamenti di attaccamento – i modi specifici in cui mostrano il loro attaccamento – possono essere diversi”. E speiga: “Come accade per i bambini normodotati, i minori con autismo hanno un attaccamento sicuro ai loro caregiver- precisa l’ex presidente del dipartimento di Psicologia dell’Università di Haifa- li usano come base sicura per esplorare l’ambiente e come fonte di conforto quando sono stressati. La maggior parte delle ricerche sull’attaccamento nell’autismo è stata realizzata con le madri, ma si suppone che i bambini sviluppino un attaccamento anche verso i loro padri e altri operatori sanitari, proprio come i minori normodotati”.
“I bambini con autismo a volte mostrano il loro bisogno di vicinanza, comfort e sicurezza in modi diversi rispetto ai minori con sviluppo tipico. A volte sembrano disinteressati agli altri- spiega il professore- o meno influenzati dall’andirivieni delle figure di attaccamento. Ciò può indurre i genitori e i terapisti a conclusioni sbagliate, pensando che i bambini non ne abbiano bisogno. Questo, a sua volta, può aumentare l’angoscia del minore. Comprendere l’importanza dell’attaccamento- sottolinea il ricercatore israeliano- ci aiuta a capire meglio le difficoltà dei bambini con autismo nel cercare l’intimità e il comfort”.
Una collaborazione scientifica, quella tra l’Italia e Israele in tema di autismo, che si rafforza sempre di più. Al centro della ricerca il rapporto genitori-figli nell’autismo. L’Università di Haifa a Roma porrà l’attenzione sul rapporto insightfulness-attaccamento nell’autismo, ovvero sulla capacità del genitore di guardare il mondo attraverso gli occhi del figlio (insightfulness) e sulle potenzialità del bambino di rispondere a questa “comprensione empatica”. (Aska)