Il presidente dell’Istituto superiore di Sanita’ (Iss), a margine della conferenza della Fondazione italiana per l’autismo (Fia), alla domanda se ci troviamo dinanzi ad una epidemia di autismo, ha risposto: “C’è una combinazione tra una maggiore attenzione sui disturbi dello spettro autistico, grazie a una maggiore capacita diagnostica, con un effettivo aumento dei casi”.
Alcune “ipotesi di lavoro” potrebbero mettere in risalto anche “l’esistenza di un collegamento del disturbo con gli aspetti genetici, che a loro volta sono collegati a fattori epigenetici”. Questo significa che bisognerà studiare “l’interazione tra il genoma e i condizionamenti ambientali nel senso esteso del termine, poiché’ alcune mutazioni sono messe in moto da condizionamenti ambientali”.
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L’Agenzia Dire, nel riportare la notizia, pubblica pure il parere di Davide Faraone, sottosegretario alla Salute e presidente della Fondazione italiana per l’autismo (Fia), in occasione della conferenza al ministero della Salute: “Anni storici per l’autismo. Nel 2015 la legge, adesso i nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea) e a breve la riapertura delle linee guida, su cui si sta lavorando grazie all’Istituto superiore di Sanità”.
È nata anche la Fia, “che ha cominciato a raccogliere le prime risorse per la ricerca, per i progetti nel sociale, per stare piu’ vicini alle famiglie e per favorire l’inclusione a scuola”, aggiunge.
Tornando sulle Linee guida “contiamo di fare in fretta, ma di fare bene. Sicuramente si andrà nella direzione di una maggiore sensibilità e di un maggiore coordinamento sulle azioni da svolgere. Dobbiamo accelerare- ripete faraone- ma si sta facendo un buon lavoro”. C’è infatti tanto lavoro da fare “nei territori- sottolinea il sottosegretario- dobbiamo intervenire in attivita’ di sensibilizzazione e per istituzioni più attente. Abbiamo una legislazione d’avanguardia sull’inclusione in classe- precisa- ma devono esserci insegnanti di sostegno piu stabili e formati sulle singole disabilità. Su questo tema il Consiglio dei ministri ha approvato una proposta che il Parlamento dovrà ratificare nei prossimi giorni”.
Un’ultima riflessione il sottosegretario la rivolge alle famiglie: “Per aiutare bisognerà mettere più risorse nel ‘Dopo di noi'”.
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