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Autismo, un bambino su 200 è a rischio. La scuola faccia la sua parte

La lotta all’autismo si combatte anche sensibilizzando gli asili nido e le scuole d’infanzia: a sostenerlo è l’Istituto di ortofonologia, centro accreditato dal Sistema sanitario nazionale di terapia e ricerca per l’età evolutiva, operativo dal 1970, ed ente di formazione e aggiornamento per medici, psicologi e insegnanti. Secondo l’istituto Ido in Italia un bambino su 200 è a rischio di autismo, ma ci sono ancora troppi ritardi nell’individuazione del disturbo e terapie non idonee ad affrontarlo: serve, quindi, un approccio innovativo sia nella diagnosi che nella terapia per migliorare la qualità della vita dei bambini autistici e delle loro famiglie e per dimostrare che l’autismo è affrontabile con risultati soddisfacenti.

Per centrarli gli esperti dell’Ido hanno individuato due azioni: la prima consiste nel trattamento del disturbo autistico un approccio basato sulla motivazione; la seconda azione coinvolge la scuola e i pediatri in percorsi di formazione finalizzati all’individuazione dell’autismo fin dalla più tenera età. “Ciò che è necessario – spiega il direttore dell’Ido Federico Bianchi di Castelbianco – è fare la diagnosi entro i due anni. Prima ci si muove e meglio è – conclude – perchè si riesce ad intervenire quando il disturbo non si è ancora radicato”.
Questi argomenti saranno al centro del convegno “Autismo infantile. La centralità della diagnosi precoce per un progetto terapeutico mirato”, promosso dall’IdO in collaborazione con la Fondazione Telecom ed Edizione Magi e in programma il 12 novembre a Roma presso il Palazzo dei Congressi dalle 8,45 alle ore 17, nell’ambito dell’evento Diregiovani Direfuturo-Il Festival delle giovani idee.
Perché anche i bambini autistici possano “Direfuturo”, l’IdO presenterà al Festival, giunto alla sua terza edizione, i due progetti noti come “Tartaruga”, attivo a Roma dal 2004, e “La centralità della diagnosi precoce nell’autismo infantile”, co-finanziato dalla Fondazione Telecom Italia a marzo 2011.

Alessandro Giuliani

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