Fino all’ultimo momento si sono susseguiti interventi e proteste contro il disegno di legge Calderoli sulla autonomia differenziata ma alla fine non c’è stato niente da fare: la maggioranza è andata avanti e il disegno di legge (il numero 615, per la precisione) è stato approvato dal Senato (110 sì, 60 no e 3 astensioni).
Il provvedimento si compone di 11 articoli.
Fra i più importanti vanno segnalati il numero 3 che rafforza ulteriormente, rispetto alla prima stesura del provvedimento, il ruolo del Parlamento nella determinazione dei LEP (livelli essenziali delle prestazioni).
L’articolo 4 garantisce l’uguaglianza dei LEP su tutto il territorio nazionale mentre gli articoli 5 e 6 regolano rispettivamente le modalità dell’intesa e il trasferimento delle funzioni dalle Regioni agli enti locali.
Alcuni articoli (il 7 e il 10 soprattutto) contengono disposizioni finalizzate garantire l’unità nazionale e la coesione sociale-
Sul provvedimento si sono espressi a favore i senatori della Lega, di Fratelli d’Italia e di Forza Italia.
Si sono espressi contro, con differenti motivazioni, Italia Viva, M5S e PD.
Peppe De Cristofaro (Verdi Sinistra Italiana) ha annunciato che la sua parte politica inizierà subito a lavorare per indire un referendum abrogativo del provvedimento accusando anche il Governo di aver messo in atto un vero e proprio “scambio scellerato” tra autonomia differenziata, fortemente voluta dalla Lega, e premierato, voluto da Giorgia Meloni e dal suo partito.