Prende avvio a Palermo, nella giornata del 17 ottobre, l’assemblea nazionale della Cisl Scuola.
E sul perché l’evento si svolga a Palermo, la segretaria generale Ivana Barbacci spiega: “Ridurre i divari territoriali è uno degli obiettivi indicati nella missione 4 Istruzione e ricerca del PNRR, divari che non sono solo tra nord e sud, ma che vedono comunque nel mezzogiorno una delle aree su cui intervenire con priorità, per la scuola e non solo. Da qui la scelta di tenere a Palermo la nostra Assemblea Nazionale”.
E non a caso “Una scuola che unisce” è proprio lo slogan scelto per questo appuntamento che, sottolinea Barbacci, “sarà l’occasione per ribadire fra l’altro l’esigenza di mantenere il carattere unitario e nazionale del nostro sistema scolastico, che ha bisogno di colmare divari e non di rischiare di accentuarli. Il diritto allo studio non può essere a geometria – o geografia – variabile: a tutti vanno date pari opportunità, piuttosto ci si impegni a sostenere con particolare attenzione le realtà più deboli, in gran parte presenti al sud ma individuabili anche in altre aree del Paese, ad esempio nelle periferie delle aree metropolitane”.
“Non ci serve un’autonomia differenziata, che rischia di frammentare il sistema riproponendo tanti piccoli centralismi regionali” dichiara ancora la segretaria generale, che conclude: “Si valorizzi invece di più l’autonomia di cui già ogni scuola dispone, questo è uno dei temi che discuteremo nella nostra Assemblea. E gli enti locali facciano di più per le loro scuole, fornendo per esempio tutti i servizi necessari per un ampliamento del tempo scuola, altrimenti impossibile, o per garantire la frequenza di percorsi formativi fin dalla prima infanzia, in troppi casi possibile solo a scartamento ridotto”.
Mettendo l’accento sulla questione dell’autonomia differenziata, che fa pienamente parte del programma della coalizione che ha vinto le elezioni, Cisl Scuola vuole evidentemente sottolineare la grande rilevanza politica, e forse persino strategica, di questo obiettivo politico del futuro Governo.
Per la verità va anche detto che questo tema è certamente centrale per la Lega, ma lo è molto meno per Fratelli d’Italia, partito a vocazione centralista.
E in effetti è molto probabile che, quando si arriverà al dunque, potremmo assistere a inedite e sorprendenti “alleanze” o quanto meno convergenze più o meno parallele.
Non è da escludere, per esempio, che alle “pretese” della Lega in materia di autonomia regionale il partito di Giorgia Meloni si opponga nel tentativo di realizzare un progetto più “morbido” che non possa in qualche misura evitare i rischi di una vera e propria frantumazione del nostro sistema scolastico.
E allora si potrebbe anche assistere a convergenze fra la destra di Fratelli d’Italia e i sindacati del comparto scuola se non persino le forze politiche che stanno alla sinistra del PD.
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