No all’autonomia differenziata. Un coro che vuole farsi sentire con una raccolta firme per la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare che è stata avviata nella serata del 15 novembre.
Per l’esattezza si tratta della “Modifica dell’articolo 116 comma 3 della Costituzione, concernente il riconoscimento alle Regioni di forme e condizioni particolari di autonomia, e dell’art. 117, commi 1, 2 e 3, con l’introduzione di una clausola di supremazia della legge statale, e lo spostamento di alcune materie di potestà legislativa concorrente alla potestà legislativa esclusiva dello Stato”.
L’obiettivo è coinvolgere lavoratrici, lavoratori, studenti, genitori e tutta la cittadinanza nel preservare il carattere unitario e nazionale del sistema pubblico di istruzione, evitare la frammentazione dei diritti e l’ampliamento delle disuguaglianze e dei divari territoriali. Così annuncia la Flc Cgil che evidenzia anche le proposte già circolanti proposte dalle regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna su organico regionale del personale scolastico, concorsi regionali, contratti regionali e differenziare gli stipendi su base territoriale intervenendo sulla mobilità, sottraendo la materia alla negoziazione sindacale con la possibilità di avere docenti regionali e programmi differenziati.
Le Regioni – prosegue la Flc Cgil – potranno fissare ogni anno il fabbisogno occupazionale e di conseguenza indire bandi locali e assumere direttamente il personale scolastico, che sarà dipendente delle Regioni e non dello Stato. A partire dai docenti neoassunti, che potranno diventare automaticamente dipendenti regionali. “Di fronte a tutto questo, ribadiamo convintamente che l’istruzione deve stare fuori dalle materie oggetto di decentramento regionale” sottolinea il sindacato. La raccolta firme è disponibile sia in modalità cartacea che online con firma tramite SPID a questo link:
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