Anche l’ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, oggi dirigente scolastica, si scaglia contro la legge sull’autonomia differenziata, approvata dalla Camera questa settimana, nella notte tra il 18 e il 19 giugno scorso. Le sue parole, che partono ovviamente dal suo punto di vista “scolastico” sono durissime.
Ecco il contenuto del suo post su X: “20 sistemi scolastici diversi? No grazie. Evidentemente il periodo della pandemia che abbiamo attraversato non ha insegnato granché. Dimmi dove nascerai e ti dirò le opportunità che avrai. Questo accadrà. Profondamente ingiusto e diseguale”, ha tuonato.
Come riporta SkyTg24, Il ddl in 11 articoli definisce le procedure legislative e amministrative per l’applicazione del terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione. Si tratta di definire le intese tra lo Stato e quelle Regioni che chiedono l’autonomia differenziata nelle 23 materie indicate nel provvedimento.
Nel testo è specificato che le richieste di autonomia devono partire su iniziativa delle stesse Regioni, sentiti gli enti locali. Le materie su cui si può chiedere l’autonomia sono 23. Tra queste ci sono Tutela della salute, Istruzione, Sport, Ambiente, Energia, Trasporti, Cultura e Commercio estero. Quattordici sono poi le materie definite dai Lep, Livelli essenziali di prestazione.
Il governo entro 24 mesi dall’entrata in vigore del ddl dovrà varare uno o più decreti legislativi per determinare livelli e importi dei Lep. Mentre Stato e Regioni, una volta avviata, avranno tempo 5 mesi per arrivare a un accordo. Le intese potranno durare fino a 10 anni e poi essere rinnovate. Oppure potranno terminare prima, con un preavviso di almeno 12 mesi.
La Cgil si è detta “radicalmente contraria all’autonomia differenziata: ieri abbiamo assistito a scene incredibili al Senato – ha sottolineato Fracassi qualche mese fa – . Abbiamo fatto quindi un appello ai senatori affinchè la scuola non sia collocata in questo ‘tritacarne’, finalizzato a smantellare la scuola pubblica e ad avviare un chiaro processo di privatizzazione”.
Se passa l’autonomia differenziata il passo successivo saranno i contratti integrativi regionali nell’ambito scolastico e sanitario, così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, qualche mese fa.
“Altro che Autonomia differenziata, dobbiamo ridurre i divari”, ha detto tempo fa la segretaria dem Elly Schlein in linea con diversi governatori preoccupati del ddl. C’è anche chi si preoccupa di una eventuale introduzione di gabbie salariali per docenti.
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