La Uil Scuola Rua prosegue la battaglia contro l’autonomia differenziata. Ad affermarlo è il segretario generale Giuseppe D’Aprile: “L’autonomia differenziata potrebbe avere ricadute molto pesanti sull’istruzione e interessare inevitabilmente contratto, reclutamento, retribuzioni, programmazione dell’offerta formativa e percorsi di alternanza scuola lavoro. Motivazioni che ci trovano fortemente contrari nel tempo e da tempo. Nel 2023 abbiamo raccolto oltre 100 mila firme contro il progetto di regionalizzazione, un fatto importante che ha evidenziato una posizione chiara del personale della scuola”.
D’Aprile chiama in ballo sul tema anche la politica: “a metà gennaio il Disegno di Legge Calderoli torna in discussione al Senato ed è necessario che la politica batta un colpo. L’idea piace alla Lega, ora chiediamo agli altri partiti di esprimersi chiaramente. Chi non è d’accordo con questa riforma deve dimostrarlo attraverso una opposizione reale e convincente. Forze politiche che dovrebbero rappresentare anche l’opinione di quel milione di lavoratori che conoscono davvero la scuola italiana, che la fanno funzionare tutti i giorni. Occorre comprendere quanto la scuola sia collegata con il passo del Paese. Sostenerla significa investire sul futuro dell’Italia”.
Discussione in Senato il 16 gennaio
Il Disegno di Legge Calderoli in tema di autonomia differenziata caratterizzerà la ripresa dei lavori d’Aula al Senato a metà gennaio. Come scrive ‘Il Sole 24 Ore’ si attende anche la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare che punta alla modifica degli articoli 116 e 117 della Titolo V della Costituzione.
“L’autonomia – aveva dichiarato il ministro dell’Autonomia Calderoli a fine agosto a ‘Repubblica‘ – diventerà legge a inizio 2024. È la riforma delle riforme, perché cambia l’assetto istituzionale del Paese e consente una verifica euro per euro dell’uso delle risorse. L’autonomia non è l’assalto del Nord alle risorse del Sud, non finirò mai di ripeterlo. Cerco il superamento della questione meridionale e di quella settentrionale e un patto Nord-Sud”.