L’Autonomia differenziata è uno dei temi scottanti attualmente. La Lega, in particolare, è uno dei partiti che sono favorevoli ad una regionalizzazione di molti comparti, tra cui proprio quello dell’istruzione. Il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli, della Lega, ha presentato al governo il suo disegno di legge a riguardo, in attesa che venga votato dal Parlamento.
La proposta non convince molte parti, che credono che in questo modo si andrebbero a penalizzare quei territori già in forti difficoltà. A far sentire la propria voce è stato oggi il sindacato Uil Scuola, secondo cui “il mondo della conoscenza deve unire l’Italia e non dividerla”.
“La discussione politica sulla regionalizzazione della scuola statale di questo Paese – sottolinea all’Adnkronos il segretario nazionale della Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile – non è ancora iniziata. Stiamo aspettando di conoscere il pensiero di tutte le forze politiche che dovrebbero rappresentare anche l’opinione di quel milione di lavoratori che conoscono davvero la scuola italiana, che la fanno funzionare tutti i giorni con passione e responsabilità, indipendentemente dal luogo di lavoro”.
“Per quanto ci riguarda – ribadisce D’Aprile – ci opporremo in ogni modo legittimo, e nel rispetto della costituzione, contro scelte che possono dividere il Paese. La scuola per noi è solo quella nazionale. Diversamente si decreterebbe, non solo la frammentazione e la diseguaglianza nell’accesso all’istruzione, ma la fine del sistema scolastico nazionale. Scuola, sanità, servizi sociali, trasporti, infrastrutture sono alcuni dei settori nei quali il gap tra le regioni del Sud con altre realtà è talmente ampio che ha già prodotto conseguenze in termini di disuguaglianze civili e di costi sociali”. Basta pensare, come più volte abbiamo sottolineato, alla differenza in termini di tasso di abbandono scolastico, esponenziale in alcuni territori del Mezzogiorno.
“Al di là della questione Nord/Sud – prosegue il numero uno della Uil Scuola – che, personalmente penso, nel caso della scuola, non rappresenti il problema principale su cui focalizzare il dissenso, pensiamo che la scuola rappresenti il luogo principale per la costruzione dell’eguaglianza sociale. Il mondo della conoscenza deve unire l’Italia e non dividerla. Il tutto per un paese più unito, più eguale, più giusto, più coeso”.
“Per questo – insiste – lo Stato deve mantenere un ruolo centrale nell’istruzione, attraverso un modello che sia garanzia di laicità, gratuità e pluralismo che contribuisca a mantenere alto il livello qualitativo dell’istruzione, che rappresenta uno dei principali fattori di crescita economica e sociale di qualsiasi paese. E’ questo il nostro punto di riferimento. Diversamente – conclude D’Aprile – non faremo mancare la nostra opposizione nei riguardi di iniziative politiche che ci vedrebbero corresponsabili nell’accentuare un divario culturale e conseguentemente sociale che potrebbe iniziare proprio dalla scuola”, queste le parole del segretario, che crede che proprio la scuola dovrebbe essere lontana da logiche divisive.
“Il prossimo anno contiamo di estendere il docente tutor anche alle scuole medie o almeno…
“Quello che accade nelle classi sull’uso del digitale dipende dalla volontà del singolo docente che…
D) Quando si può presentare la domanda per partecipare al concorso ?R) La domanda per…
Dall'anno scolastico in corso, le tradizionali Domande di Messa a Disposizione (MAD) sono state sostituite…
Un altro caso di tentativo di suicidio da parte di un adolescente: stavolta si tratta…
Una questione che sta facendo molto discutere. Una insegnante di un liceo di Venezia ha…