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Autonomia differenziata, Flc Cgil, Uil e Gilda in protesta a Genova: attiva raccolta firme per “preservare la scuola pubblica”

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Lautonomia differenziata, voluta dal Governo con un disegno di legge a firma Calderoli che ha già ottenuto il via libera del Consiglio dei Ministri, non va giù a molti. In molti parlano di un provvedimento che potrebbe aumentare in modo preoccupante il divario già esistente tra Nord e Sud.

Alcuni sindacati della scuola, Flc-Cgil, Uil Scuola e Gilda, come riporta Ansa, hanno deciso di scendere in piazza per far sentire la loro voce contro l’autonomia differenziata domani, 23 febbraio dalle ore 10.00 alle ore 12.00, facendo un presidio davanti alla Prefettura di Genova.

Per le sigle sindacali in questione l’autonomia differenziata “così come predisposta dal Governo è un attacco ai diritti, un inaccettabile irrigidimento del sistema scolastico che avrà la sola conseguenza di creare tanti sistemi scolastici quante sono le regioni, aumentando le diseguaglianze tra i territori e penalizzando il diritto allo studio” si legge in una nota.

Le criticità per i sindacati

Tra le principali criticità Flc Cgil, Uil Scuola e Gilda sottolineano quella di avere la “possibilità per ogni regione di modificare l’offerta formativa e di indirizzare risorse, programmi e strumenti favorendo di fatto le regioni più ricche a scapito delle più povere, creando un sistema di istruzione a due velocità e minando l’universalità del sistema scolastico italiano”.

A sostegno della mobilitazione è stata attivata una raccolta firme “che ha lo scopo di preservare il sistema pubblico scolastico, coinvolgendo studenti, lavoratrici, lavoratori e la cittadinanza tutta” con l’obiettivo di raggiungere la soglia di 50mila firme necessaria per presentare una legge di iniziativa popolare in Parlamento “che miri a tutelare la dimensione statale e nazionale del sistema di istruzione, la programmazione e il coordinamento dell’offerta formativa, l’omogeneità sull’evoluzione della normativa e sulla contrattazione per la regolazione dei rapporti di lavoro assicurando le pari opportunità sull’intero territorio nazionale”.