La Cisl dice no alla regionalizzazione del sistema scolastico. Una posizione ribadita nel corso dell’audizione del 25 maggio presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato. Il sindacato, rappresentato dal segretario confederale Ignazio Ganga, afferma: “Il trasferimento di funzioni non deve in alcun modo sbilanciare l’erogazione dei servizi essenziali e compromettere la coesione sociale e l’unità del Paese, ma piuttosto rafforzarla. Se non governato, il regionalismo spinto rischia di portare a giurisdizioni regionali che replicano il modello statuale e a regimi differenziati nel godimento dei diritti fondamentali e nell’erogazione delle relative prestazioni.
Per quanto riguarda il sistema di istruzione, la Cisl chiarisce: “non devono essere oggetto della legislazione regionale aspetti regolamentari, gestionali, e meno che mai salariali, che devono essere regolamentati in maniera uniforme sull’intero territorio nazionale”. Per il sindacato “il contratto collettivo di lavoro non può accettare derubricazioni regionaliste e territorialiste, e vanno scongiurate ipotesi che possano limitare il diritto universale all’istruzione”.
Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “La meraviglia delle scoperte” tenuta da Dario De Santis dal titolo: “I Simpson, nel…
"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…
I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…
È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…
Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…
Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…