Attualità

Autonomia differenziata per la scuola? Flc Cgil dice no e chiede incontro urgente con la ministra Gelmini

Verso l’autonomia differenziata anche per scuola e Istruzione? Flc Cgil dice no e chiede un incontro urgente con la Ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini in riferimento a una bozza di legge relativa alla revisione dell’art. 116, terzo comma, della Costituzione, in circolazione tra gli addetti ai lavori e giunta sul tavolo del sindacato di Francesco Sinopoli, preoccupato da quella che sembra un’accelerazione sul tema.

“La scuola va tenuta fuori dall’autonomia differenziata,” ribadisce il sindacato, accusando i legislatori di ambiguità e di tenere “secretato” il dibattito. “Questo è affare dei cittadini, delle forze sociali e non bastano gli incontri fra la Ministra e le tre regioni per fare democrazia e informazione perché questo dell’autonomia differenziata è tema cruciale per i destini del Paese” rispetto al quale occorre un’adeguata discussione pubblica e un reale confronto con le parti sociali.

Perché no all’autonomia differenziata?

Un no all’autonomia differenziata che trova forza anche a seguito dei due anni di pandemia, che hanno reso palese la necessità di decisioni unitarie sul fronte dell’Istruzione, senza le quali molti presidenti di regione ultra rigoristi in fatto di misure anti Covid, avrebbero di certo avuto meno impedimenti nel tenere chiuse le scuole.

“In quei mesi era evidente la necessità di un governo nazionale per tutte le emergenze legate a sanità e scuola – continua Flc Cgil – ed oggi si continua a proporre un argomento che si dovrebbe definitivamente abbandonare e che rischia di frammentare i diritti fondamentali di cittadinanza nel nostro Paese”.

“Ribadiamo, in ogni caso, che la scuola, per il suo valore di organo costituzionale, di strumento per la creazione delle condizioni di uguaglianza e di strumento di rimozione degli ostacoli per l’esercizio della cittadinanza piena della persona, deve essere tenuta fuori da questi processi. Perché la scuola, per il suo carattere di istituzione della cultura, della coesione, dell’identità nazionale o è nazionale o non è”.

Carla Virzì

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