Ed ora, quali saranno le prospettive dell’istruzione nel meridione d’Italia in seguito all’approvazione definitiva della legge sull’autonomia differenziata delle Regioni che potranno richiedere fino a 23 competenze aggiuntive e trattenere le risorse corrispondenti?
A mio parere ci troveremmo di fronte ad “un salto nel buio con le scuole del Mezzogiorno a rischio baratro”. Ciò non è ammissibile per cui occorre una virata diretta a trovare imminenti soluzioni condivise nell’interesse collettivo garantendo i principi fondamentali del diritto allo studio, uguaglianza e solidarietà sanciti dalla Costituzione.
Non è, infatti, pensabile abbandonare le scuole del Sud a sé stesse con scarsi gettiti fiscali da gestire e conseguente e logico aumento del divario dell’offerta scolastica e della qualità dei servizi tra le zone più povere del paese e il resto d’Italia ovviamente dalle maggiori capacità produttive.
Un testo legislativo, quindi, da riformulare sostanzialmente o abolire in quanto introdurrebbe nel nostro paese vistose disuguaglianze andando ad acuire gli squilibri tra Nord e Sud accumulati nel corso di decenni ed ancora non risolti a netto svantaggio del Meridione con una netta rescissione e frammentazione del sistema d’istruzione e formazione.
Fernando Nucifero
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