Da almeno 20 anni nel nostro sistema scolastico non esistono più i “programmi” di insegnamento delle diverse discipline di studio, sostituiti ormai dalle “Indicazioni nazionali”. La differenza fra gli uni e le altre è fondamentale: i programmi erano prescrittivi, cioè obbligatori, mentre le “Indicazioni”, come dice la parola stessa, propongono possibili tracce e percorsi di lavoro. Ma da dove ha avuto origine questo nuovo assetto ordinamentale?
Il cambio di rotta risale al 1999 e precisamente al Regolamento dell’autonomia, il DPR n. 275. L’articolo 8 (Definizione dei curricoli) prevedeva infatti che spetti al Ministro della pubblica istruzione definire per i diversi tipi e indirizzi di studio sia gli obiettivi generali del processo formativo sia gli obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze degli alunni.
Per la scuola primaria e per la scuola secondaria di primo grado le “Indicazioni” vennero approvate nel 2004 e furono allegate al decreto legislativo 59 di quell’anno, mentre per il secondo ciclo i provvedimenti arrivarono nel 2010 con le Linee guida per i professionali, le Linee guida gli istituti tecnici e le Indicazioni per i Licei.
Per la verità alle Indicazioni è collegato anche un documento, il Profilo educativo culturale e professionale dello studente (PECUP) che rappresenta ciò che l’allievo dovrebbe sapere e fare per essere al termine del ciclo di studi. Il PECUP è di fatto vincolante per descrive il profilo che l’intervento formativo della scuola deve perseguire.
Spariti i programmi obbligatori è tuttavia indispensabile che lo Stato disponga di strumenti adeguati per verificare che gli obiettivi generali del processo formativo vengano effettivamente perseguiti e raggiunti dalle istituzioni scolastiche.
E’ il motivo per cui l’autonomia delle scuole non può essere disgiunta da azioni di controllo sugli esiti dei processi formativi: l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione (Invalsi) ha proprio questa funzione del tutto ineliminabile.
La Tecnica della Scuola, oltre a webinar, percorsi in e-learning, certificazioni e corsi rivolti alle scuole organizza corsi di preparazione ai concorsi come il corso di preparazione al concorso Ds di 30 ore articolato in 8 moduli che affronta in modo esaustivo gli argomenti del programma dell’esame, destinato a docenti, aspiranti dirigenti e dirigenti in servizio.
Sempre in ottica di preparazione per il concorso per dirigenti scolastici La Tecnica della Scuola organizza anche il webinar Privacy e trasparenza in ambito scolastico, in programma dal 21 aprile, a cura di Gabriella Chisari.
La Tecnica della Scuola, oltre a webinar, percorsi in e-learning, certificazioni e corsi rivolti alle scuole organizza corsi di preparazione ai concorsi come il corso di preparazione al concorso Ds di 30 ore articolato in 8 moduli che affronta in modo esaustivo gli argomenti del programma dell’esame, destinato a docenti, aspiranti dirigenti e dirigenti in servizio.
Metodologie attive e personalizzazione didattica
Privacy e trasparenza in ambito scolastico
L’educazione linguistica nella scuola primaria
Esempi di Flipped Classroom per il primo ciclo
Tecniche per migliorare l’attenzione e la memoria degli studenti (WORKSHOP)
Creare una stazione meteorologica con BBC micro:bit e Arduino
Potenziamento delle risorse personali del docente (WORKSHOP)
PNRR Scuola 4.0: ambienti innovativi e nuovi approcci alla didattica (GRATIS)
Mini-siti per costruire un giornalino digitale
Spiegare la matematica con oggetti semplici
Per gli istituti scolastici interessati, sono disponibili i percorsi formativi Next Generation Classrooms e Next Generation Labs e il percorso di accompagnamento e supporto personalizzato Accompagnamento, co-progettazione e consulenza personalizzata per gli spazi della scuola nell’ambito del progetto Next Generation Schools in collaborazione con Casco Learning.
Fare l’insegnante e contemporaneamente un’altra professione è possibile, ma a due condizioni: chiedere sempre il…
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