È ormai un ventennio che con il Decreto del Presidente della Repubblica n.275 dell’8 marzo 1999, inerente al Regolamento recante norme in materia delle istituzioni scolastiche, si è dato il via al processo di riforma che ha portato il sistema scolastico da centralizzato ad essere completamente autonomo. Una domanda sorge spontanea: “Dopo 20 anni dalla sua nascita, l’autonomia scolastica viene considerata come un processo virtuoso che ha migliorato il sistema scolastico oppure e considerata come un a riforma che ha messo in crisi il sistema?”.
Ai sensi dell’art.14 del DPR 275/99 sono state attribuite alle scuole e in particolare modo al Dirigente Scolastico le funzioni già di competenza dell’amministrazione centrale e periferica relative alla carriera scolastica e al rapporto con gli alunni, all’amministrazione e alla gestione del patrimonio e delle risorse e allo stato giuridico ed economico del personale, escluse alcune competenze come quella del reclutamento, della mobilità dei docenti e del personale, delle autorizzazioni per utilizzazioni ed esoneri per i quali sia previsto un contingente nazionale; comandi, utilizzazioni e collocamenti fuori ruolo.
Ai sensi dell’art. 25, comma 2, del d.lgs.165/2001 nasce definitivamente la figura del dirigente scolastico che assicura la gestione unitaria dell’istituzione, ne ha la legale rappresentanza, è responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio. Nel rispetto delle competenze degli organi collegiali scolastici, spettano al dirigente scolastico autonomi poteri di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane. In particolare, il dirigente scolastico organizza l’attività scolastica secondo criteri di efficienza e di efficacia formative ed è titolare delle relazioni sindacali.
Il Dirigente scolastico, ai sensi del comma 5 dell’art.25 del d.lgs. 165/2001, nello svolgimento delle proprie funzioni organizzative e amministrative può avvalersi di docenti da lui individuati, ai quali possono essere delegati specifici compiti, ed è coadiuvato dal responsabile amministrativo, che sovrintende, con autonomia operativa, nell’ambito delle direttive di massima impartite e degli obiettivi assegnati, ai servizi amministrativi ed ai servizi generali dell’istituzione scolastica, coordinando il relativo personale.
Successivamente alla riforma dell’autonomia scolastica è arrivata la legge 107/2015 che ha ulteriormente rafforzato i poteri dirigenziali, dando al DS la possibilità di premiare, attraverso il tanto contestato bonus del merito, una piccola percentuale dei docenti componenti l’organico dell’autonomia. La legge 107/2015 al comma 18 aveva dato al DS il potere di individuare il personale da assegnare ai posti dell’organico dell’autonomia. Ai sensi del comma 83 della legge 107 il dirigente scolastico individua nell’ambito dell’organico dell’autonomia fino al 10 per cento di docenti che lo coadiuvano in attività di supporto organizzativo e didattico dell’istituzione scolastica. Dall’attuazione delle disposizioni del presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
I Dirigenti scolastici ritengono l’autonomia scolastica un processo di riforma virtuoso che ha creato grandi opportunità per la formazione degli studenti. Quasi tutti i partiti del nostro sistema parlamentare, compresi il M5S e la Lega, sono molto favorevoli all’autonomia scolastica e sono addirittura proiettati verso la regionalizzazione della scuola. Qualche politico che è passato pure dal Miur ha definito l’autonomia scolastica come la riforma che consente ai Dirigenti scolastici di avere il massimo della libertà e il minimo dei vincoli.
Sono tanti i docenti che considerano l’autonomia scolastica in modo molto negativo. C’è chi pensa che gli unici che hanno avuto profitto da questo sistema sono i Dirigenti scolastici e i loro staff, c’è chi sostiene che gli ideatori e i garanti dell’autonomia sono stati alcuni vecchi Ispettori e i sindacati. L’autonomia scolastica, secondo altri docenti, ha fatto emergere i difetti umani di coloro che amano il palcoscenico e sarebbero disposti a tutto pur di emergere e fare carriera. Con l’autonomia scolastica si sono creati gli staff di direzione che per qualcuno sono paragonabili, con le dovute proporzioni, ai cerchi magici della politica.
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