La credibilità del nuovo concorso e della Buona Scuola passa anche attraverso le assunzioni della fase C del piano. Riteniamo assai inappropriata la definizione di “tappabuchi” attribuita al contingente da impiegare nelle scuole; anzi, pensiamo che il nuovo personale fornirà un maggiore know how ai percorsi educativi in atto.
Un breve excursus statistico. Attualmente 39.798 sono state le immissioni in ruolo nelle fasi 0, A e B rispetto ad un totale complessivo pari a 47.476. Per la fase C sappiamo sono disponibili 55.258 posti. Le domande al 14 agosto sono 71.643. Naturalmente, a queste ultime vanno sottratte le 14.951 dell’infanzia, che non partecipano alla fase C, le 5.000 domande stimate presentate da coloro che sono stati assunti nelle fasi 0 e A, e gli 8.776 posti distribuiti nella fase B. Attualmente rimangono nel contingente a disposizione della fase c circa 43.000 domande. Quindi dei 102.734 posti circa 83.000 potranno essere le effettive assunzioni: quasi 20.000 posti in meno. D’altronde questo quadro trova conferma anche nelle tante dichiarazioni sindacali.
Ipotesi di assorbimento precariato. Abbiamo più volte ribadito l’importanza dell’educazione ai diritti umani e come tali argomenti trovino il loro riferimento nell’area della legalità del I e II ciclo. In attesa di veder riconosciuta e strutturata tale disciplina nel sistema scolastico, abbiamo deciso di sostenere, sulla scia della raccomandazione Lavagna allegata alla Buona Scuola e sull’indicazioni pervenuteci da parte del dottor Bonelli del Miur, l’inserimento di un’unità della classe di concorso A019 discipline giuridiche ed economiche in ogni scuola.
Abbiamo avuto modo di analizzare la situazione di questa importante classe di concorso ed abbiamo riscontrato l’enorme discriminazione che ha subito in seguito all’applicazione della riforma Gelmini. Ad oggi, risultano iscritti nelle graduatorie per l’immissione in ruolo 9.204 candidati. Le province più sature sono Napoli (870 iscritti con un peso pari al 9,45%), Roma (676 con un peso pari al 7,34%) e Bari (456 iscritti con un peso pari al 4,95%); mentre le province meno sature sono Gorizia (iscritti 13 peso pari 14%), Verbano-Cussio-Ossola (16 iscritti peso pari al 17%), Oristano e Lodi (18 iscritti con un peso pari al 20%). Le domande pervenute sono però solo 5.460 (pari al 7,62% dell’intero numero di domante presentate, il dato risulta minore anche perché i candidati, se presenti in altre graduatorie, sono stati conati solo una volta).
A tal proposito, riteniamo importante adesso avviare una grande operazione di stabilizzazione, pertanto ci rivolgiamo al ministro Giannini e a tutti gli USR (Uffici Scolastici Regionali), affinché si adoperino, considerate le caratteristiche di tale classe di concorso (A019), nell’individuare in tale contingente una risorsa fondamentale per il miglioramento dell’intero sistema scolastico, avviando così una vera e propria svolta epocale e favorendo in tempi brevi un ricambio generazionale.
Attualmente sono moltissimi i sostenitori della nostra iniziativa. Tanti si augurano il completo svuotamento del bacino delle domande nella fase C tra il 15 e il 20 novembre.
Oggi essere insegnante vuol dire sacrificarsi per anni e anni nel limbo del precariato. Aver prodotto domanda dimostra ancora una volta la flessibilità e l’impegno dei precari nell’accettare le condizioni indicate dal Governo, con la speranza che il diritto al lavoro venga garantito.
Il Coordinamento da parte sua s’impegna a vigilare, affinché le scuole nelle loro preferenze sappiano attribuire la giusta importanza alle azioni di contrasto dell’illegalità, della dispersione scolastica e del bullismo, temi attualmente ritenuti fondamentale nell’azione del Governo, vedi nota ministeriale sull’educazione economica del 5 ottobre.
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