Il ministro Giannini ha annunciato che per fine luglio presenterà “una proposta precisa che riguarda i seguenti punti: autonomia e governance degli istituti, valutazione degli insegnanti e premialità, valutazione dei dirigenti scolastici”.
Quattro nodi da sciogliere, in sequenza.
Quattro raffinamenti dello stesso problema.
Quattro urgenze da affrontare e risolvere, per approssimazioni successive.
Al vertice è da porre la governance che risponde all’esigenza di condurre il sistema scolastico verso il fine istituzionale.
Definiti i traguardi e le forme organizzative si apre la questione dell’autonomia: quali decisioni sono da assumere per orientare il servizio?
Esplicitata la dinamica gestionale, solo allora, possono essere concepiti i mandati da conferire a dirigenti e a docenti, strumenti essenziali per valutarne le prestazioni.
GOVERNANCE
Il canale di comunicazione che collega il parlamento al ministero è ostruito: i modelli di riferimento dei due organi divergono.
Da un lato il legislatore che intende le discipline “strumento e occasione” per “promuovere l’apprendimento”, per “sviluppare capacità e competenze”; dall’altro lato l’esecutivo che si ispira alla tradizione universitaria, parcellizzata e versativa.
Da un lato il parlamento che fonda le sue elaborazioni sul “principio di distinzione” per differenziare le responsabilità di governo da quelle della direzione, dall’altro lato il ministero arroccato nell’obsoleta visione organizzativa lineare gerarchica.
Si rimanda in rete a “Coraggio! Organizziamo le scuole” e a “Quale formazione per il dirigente scolastico” che mostrano la scuola secundum legem.
AUTONOMIA
Inequivocabile l’indirizzo impresso dal decreto sull’autonomia: la progettazione formativa, quella educativa e dell’istruzione sono la via da seguire per promuovere e consolidare le qualità degli studenti.
La progettazione è la chiave di volta della gestione scolastica: le risorse sono da piegare in funzione degli obiettivi.
La progettazione dovrebbe essere il lietmotiv dei Piani dell’Offerta Formativa.
Si rimanda in rete a “L’autonomia scolastica: un’araba fenice” che illustra l’autonomia in atto.
VALUTAZIONE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI
Responsabilità primaria del dirigente scolastico è la stesura degli ordini del giorno per la convocazioni degli organismi collegiali. Un adempimento che, oltre a vincolare gli organi di governo al mandato loro conferito, consente di portare a unità l’apparato.
Il ministro Giannini, nell’intervista rilasciata a lastampa, ha focalizzato la questione quando ha affermato che intende intervenire su diversi punti tra cui “la non attuazione di alcuni provvedimenti legislativi anche importanti“
VALUTAZIONE DEGLI INSEGNANTI
La professionalità dei docenti si manifesta sia nell’attività di progettazione, sia in quella di gestione dell’aula. Un mansionario che espliciti i risultati attesi dalle diverse fasi dell’attività lavorativa eviterà indeterminatezza e fraintendimenti.
Tra i punti salienti si ricordano la
Definizione dei traguardi formativi per sciogliere i nodi del rapporto scuola-società, quale membro del Consiglio di circolo/d’istituto
Partecipazione alla “programmazione dell’azione educativa” del Collegio dei docenti per individuare le capacità sottese ai traguardi formativi, per formulare ipotesi per il loro conseguimento, per indicare le modalità, le fasi e i tempi del feed-back
Fattiva presenza nei Consigli di classe per la messa a punto d’itinerari unitari volti alla promozione e al monitoraggio delle capacità indicate dal Collegio
Interventi propositivi nel dipartimento disciplinare
Progettazione e realizzazione di occasioni d’apprendimento per ideare laboratori disciplinari atti a stimolare le competenze attraverso cui le capacità si manifestano
Documentazione del lavoro di classe
Autorevolezza in aula
Gestione dei rapporti interpersonali
Impegno operativo nei gruppi di lavoro.
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