I candidati ai concorsi e agli esami di abilitazione per posti di insegnamento per gli istituti di istruzione secondaria devono essere in possesso dei seguenti requisiti culturali e professionali in ordine al settore o ai settori disciplinari previsti da ciascuna classe di concorso: – Sicuro dominio dei contenuti delle discipline. – Preparazione sui fondamenti epistemologici e conoscenza critica delle discipline. – Padronanza dei programmi relativi agli insegnamenti previsti e conoscenza delle linee generali dell’intero curricolo. – Conoscenza del ruolo formativo assegnato ai singoli insegnamenti in relazione alle finalità formative perseguite dai curricoli anche in vista della elaborazione di proposte migliorative a carattere sperimentale. – Capacità di orientarsi sul versante della ricerca pedagogico-didattica e delle scienze dell’educazione e attitudini a selezionare le impostazioni metodologiche più idonee e coerenti con gli obiettivi formativi delle discipline oltre che con il potenziale di apprendimento proprio del livello di età dei discenti. – Preparazione disciplinare e competenza pedagogico-didattica che garantiscano il possesso di attitudini a collocare gli argomenti in corrette e motivate ipotesi di successione di apprendimenti all’interno delle attività di programmazione del Consiglio di classe. – Conoscenza dei fondamenti della psicologia dello sviluppo dell’età evolutiva, cognitiva. – Conoscenza delle tematiche docimologiche finalizzata alla individuazione dei percorsi didattici valutativi motivanti e proficui e delle problematiche della valutazione iniziale, formativa e sommativa. I percorsi prescelti devono essere protesi alla instaurazione di una valutazione obiettiva e trasparente, ancorati possibilmente a parametri di valutazione ritagliati sulla struttura delle singole discipline. – Conoscenza dei modi e degli strumenti idonei all’attuazione di una didattica integrata e differenziata, coerente con i bisogni formativi dei singoli studenti, in particolare di quelli portatori di handicap. – Preparazione su metodi e strumenti diagnostici dei livelli di apprendimento dei discenti finalizzati sia alla rilevazione della loro formazione nella fase iniziale che alla registrazione dei successivi ritmi di apprendimento. A tal fine i candidati devono, unitamente alle proprie discipline, conoscere i programmi di insegnamento del ciclo che precede quello per il quale si concorre. – Conoscenza delle odierne problematiche dell’educazione permanente, dell’orientamento e individuazione delle possibili forme di acquisizione di dati utili per la percezione delle attitudini e delle tendenze in atto dei discenti. – Possesso della metodologia della ricerca nel reperimento e nell’uso delle fonti, nonché degli strumenti bibliografici e dei più aggiornati libri di testo in uso nelle scuole. Pratica dei sussidi didattici, compresi quelli multimediali, cui far ricorso per il proprio aggiornamento culturale e professionale. – Conoscenza delle competenze degli organi collegiali e capacità d’interagire efficacemente con gli stessi. – Capacità di lavoro in gruppo per l’elaborazione e lo sviluppo di un’articolata programmazione didattico-educativa, nell’ambito del progetto di istituto. – Conoscenza della Carta dei Servizi della Scuola. – Conoscenza della dimensione Europea nei programmi d’insegnamento. – Padronanza di competenze sociali, relative all’organizzazione dell’apprendimento e alla gestione di gruppi, e relazionali, per la conduzione dei rapporti con i diversi soggetti sociali. Ai candidati che partecipano alle classi di concorso con lingua di insegnamento diversa da quella italiana si richiede, altresì, la conoscenza delle leggi e delle altre disposizioni speciali relative agli ordinamenti scolastici locali. La durata delle prove scritte, grafiche, scritto-grafiche e scritto-pratiche, infine, quando non sia espressamente stabilita nel programma relativo alla classe di concorso, è fissata dal Ministro della pubblica istruzione contestualmente all’argomento della prova assegnata. La durata delle prove pratiche, quando non espressamente indicata nel programma d’esame, è fissata dalla commissione esaminatrice. La prova orale e le eventuali prove pratiche si svolgeranno nell’ordine stabilito dalla commissione esaminatrice. Per quanto concerne i nuovi ambiti disciplinari, costituiti ai sensi della legge finanziaria esclusivamente a fini concorsuali e della mobilità, di cui al decreto ministeriale n. 354/98, si fa riferimento agli specifici programmi e prove d’esame previsti dal suddetto provvedimento. Nelle nuove aree disciplinari, risultanti dalla fusione di due classi di concorso, sono previste solo prove obbligatorie comuni per il conseguimento di entrambe le abilitazioni. Nelle macroaree è invece sempre prevista almeno una prova obbligatoria e comune per tutti i candidati e, per coloro che superano la medesima, prove aggiuntive specifiche per conseguire, con il prescritto titolo di studio, più abilitazioni o idoneità.