È nato da poche settimane il MU – CH (acronimo di Museo della Chimica), primo nel suo genere in Europa, aperto dentro la fabbrica di vernici Siva di Settimo Torinese, a pochi chilometri da Torino, dove Primo Levi lavorò da chimico, rivolto soprattutto a bambini e adolescenti, per un’esperienza immersiva ed esperienziale nel mondo della scienza
La ex fabbrica grazie alla collaborazione con il Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino è rinata come luogo di cultura. MU-CH vuole anche richiamare l’inglese much (molto), nel senso che il museo vuole dare molto ai suoi visitatori: divertimento, istruzione, creatività, coinvolgimento, interattività. Il progetto del Gruppo Pleiadi, realizzato da ETT, e finanziato dal Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane, vuole rappresentare un esempio moderno di polo culturale e di sapere, valorizzando l’opera e l’insegnamento di Primo Levi. Il MU-CH è insieme un punto di arrivo e di partenza – dice la sindaca del Comune di Settimo Torinese Elena Piastra, – il frutto di un lavoro di anni di un’intera Città, che con Biblioteca Archimede e il Festival della Scienza ha rinnovato la propria identità proprio a partire dalla divulgazione scientifica.
La struttura ospita diverse sale, tra cui, oltre ad una sala conferenze ed un bookshop, il C-Lab – un laboratorio scientifico specializzato, in cui si potrà sperimentare in sicurezza -, e anche la Sala lettura con il Planetario. C’è uno spazio permanente, dedicato alla mostra 28 exhibit di chimica ed esperimenti, analogici e digitali, che tutti i visitatori possono provare. L’esposizione è divisa in cinque zone dedicate a un argomento differente della chimica ed è possibile fare approfondimenti attraverso esperimenti e installazioni interattive. Inoltre, è possibile visitare quello che fu l’ufficio di Primo Levi, allestito con video installazioni e alcuni panel per far conoscere la vita e l’opera del grande scrittore e chimico.
Al MU-CH è possibile trovare gli strumenti necessari per meravigliarsi del mondo, imparare a comprenderlo e rispettarlo. L’obiettivo è infatti soprattutto quello di educare le nuove generazioni– così si legge nel manifesto che declina la missione del museo – a vivere con consapevolezza i fenomeni del mondo, a capire ciò che li circonda tutti i giorni e aiutarli a interpretarli correttamente, appassionare tutte e tutti alle materie STEM.
Poiché al centro delle attività del museo vi sono i più giovani, dai 4 ai 13 anni, il gioco e il divertimento hanno un ruolo essenziale in tutte le attività proposte per i bambini e le bambine, che potranno sperimentare in maniera protetta l’agonismo e il fallimento, sprigionare la creatività e vivere la scienza in prima persona.
Il museo è interattivo e fa immergere il visitatore attraverso un percorso che comincia dalle stelle, continua attraverso la sperimentazione con grandi macchine interattive e si conclude al Chemistry Bar, il primo bar chimico al Mondo, un American-bar anni ’80 dove al posto di cocktail vengono servite reazioni chimiche.
Oltre al percorso, il museo offre una serie di attività laboratoriali e di spettacoli scientifici sul tema della chimica. Il MU-CH si propone come un luogo da visitare in famiglia, uno spazio di approfondimento e di educazione non formale per le scuole, una fucina di eventi e attività, un centro di diffusione della cultura scientifica in ambito chimico a livello nazionale e internazionale.
Per saperne di più, prenotare una visita in famiglia o con le scolaresche e i gruppi tutte le informazioni sono sul sito https://www.mu-ch.it/.
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