Ormai ci siamo: da qualche giorno è stato avviato l’anno scolastico 2020/2021 che, seppur tra tante incognite e nodi da sciogliere, si auspica possa iniziare e terminare con la ripresa della scuola in presenza.
È chiaro che nulla sarà più come prima: le nostre “abitudini” dovranno essere modificate per andare incontro alla situazione inedita che tutti saremo chiamati a gestire. Ora più che mai serve guardare con responsabilità condivisa e fiducia al nuovo inizio, per affrontare e cogliere tutte le sfide, che non sono soltanto quelle dovute ad una pandemia che non si può ancora ritenere passata. Ecco perché la scuola ha bisogno di nuove idee, analisi, ricerche, pratiche innovative, ma anche visione, coraggio, fiducia, entusiasmo. Ecco perché serve più collaborazione durante i tavoli di confronto istituzionali ed interistituzionali per accompagnare i processi, per affrontare i problemi e individuare le possibili soluzioni. Ecco perché è fondamentale il pieno coinvolgimento di tutta la comunità educante per garantire che le misure di sicurezza siano realizzate e perché si instauri un clima non pervaso da confitti e da antagonismi, certamente non positivi per garantire il buon funzionamento del sistema.
Ecco che, all’interno di ogni istituzione, per la ripresa dell’anno scolastico, è importante richiamare le funzioni assegnate al Collegio dei docenti.
Il Collegio dei docenti, organo tecnico, deciderà su svariati nuovi aspetti attraverso un procedimento amministrativo, quello deliberativo, in funzione della discrezionalità tecnica che ad esso è attribuito. Ogni attività del Collegio dei docenti si deve ispirare ai canoni di legittimità prescritti dalla vigente normativa. Una legittimità procedimentale di qualsiasi attività è il primo elemento per la qualità della scuola. La legittimità non è una forma di burocrazia fine a sé stessa, ma è la prima forma di garanzia per il cittadino. Non dimentichiamo che la dirigenza scolastica non può agire isolatamente, ma deve costantemente essere in rapporto con gli organi collegiali d’istituto, con lo scopo di garantire il libero confronto fra tutte le componenti scolastiche e il raccordo tra scuola e territorio. L’applicazione delle norme, oltre ad essere un prerequisito dell’azione amministrativa, diviene la bussola dell’agire civico, l’orizzonte dell’interesse generale e diviene, estremizzando, una sorta di obiettivo delle performance. Questo sarà l’anno della sfida continua, della piena attuazione dell’autonomia scolastica: non sarà più sufficiente curare solo l’aspetto burocratico delle procedure o replicare modelli scolastici già sperimentati ma, al contrario, grande attenzione dovrà essere posta sulla necessità che la programmazione di ogni attività didattica in presenza veda garantita l’attuazione scrupolosa di tutte le misure di prevenzione del contagio e la tutela della salute previste dal Protocollo per il rientro a scuola in sicurezza.
In fondo “il cambiamento è sempre un processo generativo, produce qualcosa di nuovo, di creativo rispetto alle conoscenze, ai modelli, alle procedure precedenti”.
Aiutare gli altri a cambiare, a crescere nell’io e nel noi si può fare spingendo a navigare, seppur tra paure, incertezze, errori e fallimenti, ogni giorno con una forza nuova, spronando a non sostare nello stagno rassicurante, ma fermo, del conosciuto, ma “insegnando la nostalgia per il mare vasto ed infinito”, senza mai perdere di vista la luce del faro dei valori che spinge la vela a lottare contro il vento e a respirare il cielo.
Cettina Calì