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Avvio in salita per il contratto

Potrebbe iniziare in salita la trattativa per il contratto-scuola: secondo alcune indiscrezioni l’atto di indirizzo predisposto dal Ministero della funzione pubblica che sarà approvato nella prossima seduta del Consiglio dei Ministri contiene riferimenti ad aspetti che i sindacati considerano non pertinenti rispetto alla trattativa in corso.
Sembra infatti che l’Aran sarà chiamata a definire, insieme con il contratto per il biennio economico 2004/2005, anche la questione della funzione tutoriale e delle nuove professionalità nella scuola dell’infanzia.
L’atto di indirizzo potrebbe infatti contenere un riferimento proprio al famigerato art. 43 del Contratto nazionale su cui i sindacati non hanno finora trovato un accordo con l’Aran (la trattativa era stata avviata alla fine di agosto 2004 e poi, dopo alterne vicende, si era definitivamente arenata agli inizi del febbraio scorso).
I sindacati sostengono che l’attuale tornata contrattuale riguarda solamente gli aspetti economici e che di funzione tutoriale e tutto il resto si discuterà, semmai, in occasione del rinnovo complessivo del contratto nazionale.
Ma, a complicare la vicenda, c’è un altro aspetto: la bozza di decreto sul secondo ciclo contiene un esplicito riferimento alla funzione tutoriale; un intero comma (il secondo, per la precisione) dell’articolo 12, è dedicato alla definizione della funzione tutoriale; definizione che richiama quasi alla lettera quanto previsto dal decreto legislativo n. 59 (manca ovviamente il richiamo alle 18 ore di attività insegnamento che il decreto 59 prevede per il docente-tutor di scuola primaria).
E bisogna dire che su questo punto specifico nessun sindacato – in tutti questi mesi – ha sollevato obiezioni, forse anche perché in molte scuole superiori quella del tutor è ormai una figura consolidata da anni.
Ma sulla questione del tutor la trattativa potrebbe arenarsi anche per un altro motivo: se anche i sindacati decidessero di accettare l’attivazione della funzione, chiederebbero al Ministro di stanziare risorse specifiche: nella direttiva del Governo trasmessa all’Aran si parlava poco meno di un centinaio di milioni di euro, che però non si sa se ora siano ancora disponibili.
Per intanto si incominciano a fare i conti sui reali aumenti che toccheranno al personale della scuola quando il contratto sarà firmato: per i dipendenti con 15-20 anni di anzianità si dovrebbe andare dai 70 euro per i collaboratori scolastici ai 130 per i direttori dei servizi; si tratta ovviamente di cifre lorde che, in busta paga, saranno ridotte almeno di un terzo.

Reginaldo Palermo

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