La trattativa per il rinnovo del contratto scuola è ormai avviata e forse si può già tentare un primo bilancio e formulare qualche previsione.
Esaminando i principali documenti disponibili (direttiva del Governo all’Aran, piattaforma dei sindacati confederali, pre-intesa sottoscritta fra Aran e sindacati il 31 maggio scorso) pare di capire che le posizioni non sono distanti e questo fa pensare ad una rapida conclusione della trattativa.
D’altronde la direttiva del Dipartimento della Funzione Pubblica non è particolarmente severa, neppure per quanto attiene la necessità, da più parti segnalata, di prevedere un serio sistema di valutazione delle prestazioni.
Per la verità c’è un punto della direttiva che apre una strada nuova: “Potranno essere previsti incentivi per le scuole che, sulla base di verifiche effettuate su elementi di valutazione oggettivi e predeterminati, e tenendo conto delle condizioni iniziali di contesto, conseguano progressi significativi in termini di competenze degli studenti”
E, per qualificare l’intervento del personale ausiliario, la direttiva prevede una interessante possibilità e cioè “una precedenza, nel conferimento degli incarichi a tempo determinato presso le istituzioni scolastiche frequentate da alunni diversamente abili, per i collaboratori scolastici in possesso di qualifica regionale di operatore socio-assistenziale o di operatore socio-sanitario”.
La direttiva indica anche un altro importante obiettivo e cioè “il riesame della disciplina della mobilità in maniera da assicurare maggiore stabilità del personale”
Né manca un riferimento alla necessità di rivedere “le attuali norme procedimentali in materia disciplinare”.
Ma, per il momento, la pre-intesa del 31 maggio non sembra aver recepito nessuno di questi elementi che potrebbero servire a migliorare in qualche modo la qualità del servizio scolastico.
Sembra insomma esserci, fra Aran e Sindacati, un sostanziale accordo per evitare di aprire la discussione su istituti contrattuali che potrebbero creare difficoltà e discussioni estenuanti.
Tanto che c’è già chi parla di un contratto di basso profilo che servirà soltanto a erogare qualche modesto aumento al personale della scuola senza però intervenire sui problemi più delicati del rapporto di lavoro.
La partita, però, non è affatto chiusa e fino all’ultimo momento le sorprese sono sempre possibili.