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Aziende raccolgono fondi per il RoboCup: studenti veneti volano alle finali in Giappone

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Una buona consolazione per la scuola italiana: dopo la rinuncia della scuola di Brindisi a partecipare alla finale giapponese di RoboCup, da Vicenza, in un’altra categoria del concorso, 4 studenti partono per le finali di Nagoya.

La differenza fra l’Itt Giorgi di Brindisi e e l’Itis De Prettosì di Schio, provincia di Vicenza? 15mila euro, ovvero quelli necessari per volare alla fase finale del concorso di robotica per le scuole.
Due storie simili, ma con epiloghi diversi.

Giovanna Deon, la preside dell’Itis De Pretto di Schio, è chiaramente soddisfatta, intercettata da Il Fatto Quotidiano, ma ammette: “Senza contributi, non ce l’avremmo mai fatta. Concordo con la direttrice della scuola di Brindisi sulla questione delle risorse interne: i fondi che riceviamo dal Miur erano già impegnati e altri soldi in cassa non ne avevamo. E, in ogni caso, è giusto pensare a tutti i propri studenti: priorità al potenziamento di laboratori e altre strutture che rimangono alla scuola”.

La preside racconta che i soldi per andare in finale, nella categoria Rescue Maze, sono arrivati grazie alla presentazione del progetto degli studenti alle aziende locali: “Abbiamo organizzato una presentazione del nostro robot e fatto una dimostrazione pratica – spiega Deon – I potenziali investitori hanno visto con i loro occhi cosa era stato progettato dai nostri ragazzi e ho cercato di far passare il messaggio che il loro investimento avrebbe avuto un ritorno per il nostro territorio”.

La dirigente vede la differenza di epilogo fra le due situazioni anche legata alle differenze economiche dei territori, che ricalca, anche in questo caso, il gap Nord-Sud: “È un momento in cui bisogna darsi da fare – dice ancora la direttrice – Non vorrei essere fraintesa, ma posso immaginare che le situazioni economiche dei due territori siano diverse. Detto questo, bisogna comunque crederci. Ci siamo attivati subito con tutte le nostre reti, la risposta c’è stata e i risultati si sono visti”.

Infatti, a finanziare il viaggio in Giappone, sono state 20 aziende del luogo, ma anche il Comune, la Provincia e la Regione, per un totale di 15mila euro.

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