Così azione universitaria:
“Eliminare, o modificare con un’accozzaglia di nozioni inutili, l’ora di religione presente nelle scuole è inaccettabile, a questo punto ci chiediamo quando arriverà il divieto per i nostri studenti di parlare l’italiano nelle loro classi!” “Con la scusa dell’integrazione e del rispetto delle altre culture – continua la nota – stiamo assistendo ad una serie di proposte politically correct che non fanno altro che indebolire la nostra cultura, le nostre tradizioni e la nostra storia. Nessuno è contrario all’integrazione e alla presenza di bambini e ragazzi di altre culture nelle nostre scuole o università ma ci sembra assurdo dover abdicare a parti della nostra storia politico, culturale e religiosa per non prestare il fianco a critiche e lamentele”. “Visto che dobbiamo fare fronte ai problemi di integrazioni relativi alle graduatorie, ai posti di lavoro, alle borse di studio, vorremmo quanto meno, poter mantenere il diritto di preservare la nostra formazione, la nostra cultura e le nostre tradizioni, senza dover essere tacciati di razzismo”.
E il Presidente della Giovane Italia di Roma:
“La proposta del ministro Profumo di cambiare o di cancellare l’ora di religione è semplicemente ridicola. Inventare cifre sulla presenza degli stranieri in Italia e sopratutto utilizzarle per proporre di svendere al relativismo quella che e’ l’identità più profonda della nostra Patria, la religione cattolica, è degno del peggiore dei radicali e non di un Ministro che dovrebbe svolgere la sua funzione di Tecnico senza lanciarsi in azzardate valutazioni politico-antropologiche”. “Togliere l’insegnamento della religione significa annullare quei momenti di confronto, di riflessione e di interrogativi profondi che oggi come ieri servono a formare i nostri studenti. So che il Ministro Profumo avrà qualche difficoltà a condividere questo mio pensiero, ma una persona non si forma solo con i conti in banca, la carriera, i soldi e la matematica. Noi vogliamo continuare a presentarci agli stranieri con il biglietto da visita di cui andiamo orgogliosi: la cultura dell’amore e del sacrificio per gli altri, del dono gratuito di sè che contraddistingue il Cattolicesimo e che ha ispirato tutti i Padri della nostra Patria, dalla letteratura alle scienze”.
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