Dopo le polemiche del week end, la ministra Lucia Azzolina prende le distanze dall’idea, portata avanti da altri ministri, di fare lezione a scuola la domenica, così da evitare assembramenti nel corso della settimana. E apre alle lezioni in presenza con gradualità.
“Il sabato tanti ragazzi vanno già a scuola, soprattutto al sud, la domenica non è una ipotesi percorribile, non lo vogliono le famiglie nè gli studenti; è stata una proposta (peraltro non sua n.d.r.) per dare una mano ma non credo percorribile”.
Per il ritorno in classe di tutti gli studenti, superiori comprese, la ministra ha confermato che “al momento non è stata presa alcuna decisione sulle scuole, c’è una discussione in corso. Con molta gradualità vorrei che fossero riaperte anche le scuole superiori. Se si allentano le misure, anche la scuola ne deve far parte, non può esserne esclusa. La scuola è un pezzo di vita reale: altrimenti i ragazzi rischiamo di vederli per strada e non in classe”.
Azzolina ha detto che “sono decisioni che si prenderanno in queste ore, con molta gradualità. Non penso si debbano creare contrapposizioni tra le attività produttive e la scuola, le imprese stesse ci chiedono di avere le scuole aperte: i ragazzi vanno formati. È interesse di un paese civile che le scuole funzionino al meglio. Sulla riapertura a dicembre o gennaio i trasporti non incidono ma parliamo di riapertura con gradualità”.
La ministra dell’Istruzione ha anche ricordato che “i trasporti non incidono sulle scuole elementari nè per le medie. Per le superiori ci sono criticità ma non riguardano il Paese intero. Nelle piccole province il trasporto funziona bene. Se è necessario scaglionare di più gli ingressi, lo faremo, sono misure che vanno decise territorio per territorio. Il problema trasporti non esiste per tutto il territorio nazionale”.
Come già segnalato dalla Tecnica della Scuola, a proposito della proposta fatta dalla ministra dei Trasporti Paola De Micheli, gli orari scaglionati già erano stati adottati ad ottobre: “a Milano alcune scuole prima di andare in dad entravano alle 11 o alle 12 – ha detto Azzolina -, siamo disponibili come ministero a scaglionare di più gli ingressi. Nelle città con milioni di abitanti bisogna intervenire ulteriormente; in alcune regioni si è speso sui trasporti, ho apprezzato molto le parole del governatore Bonaccini”.
Sulla sicurezza a scuola, Azzolina ha detto che tutti sanno che “se il rischio zero non esiste, le nostre scuole siano molto sicure perchè questa estate si è lavorato tanto anche acquistando i banchi e ricavando 40 mila aule in più. Abbiamo dato da lavorare alle imprese italiane e prodotto quello che si produceva in 11 anni. Sono stati prodotti 2,4 milioni di banchi, significano finalmente arredi nuovi per i nostri studenti”.
“Mi arrivano foto delle scuole ben contente di avere finalmente arredi nuovi e scuole molto più belle e sicure. Il lavoro sui banchi ci ha permesso di avere scuole più sicure”.
Solo che alcune scuole, anche primarie, sebbene avrebbe dovuto avere la precedenza, ad oggi devono ancora riceverli: la promessa del commissario Domenico Arcuri di consegnare 2,4 milioni di banchi entro l’inizio di scuola è stata abbondantemente persa.
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